Il giovane Holden (titolo originale The Catcher in the Rye) è un romanzo del 1951 scritto da Jerome David Salinger.

Si tratta di un libro un po' particolare, privo di copertina e trama (Salinger ha deciso di non mettere nessuna copertina perché non voleva che il suo libro venisse giudicato da essa). Esso narra di un ragazzo, Holden Caulfield, che si trova nel pieno dell'adolescenza e , come molti, non la vive bene. È appena stato cacciato dalla Pencey, una scuola molto prestigiosa, proprio sotto le vacanze di Natale. Non volendolo dire ai suoi genitori, passa i pochi giorni prima delle vacanze da solo in giro per New York, narrando ai lettori delle sue avventure.

Un romanzo di formazione mancato

Holden è un ragazzo instabile. Sta vivendo la sua adolescenza in maniera piuttosto travagliata. Disprezza con tutto se stesso il mondo degli adulti e la sua ipocrisia. Nulla sembra essere adatto a lui, nulla sembra piacergli. Quello di cui è sicuro è che non vuole essere come gli altri, non vuole essere un burattino senza la capacità di pensare, non vuole omologarsi alla società in cui vive. Non riesce ad andare d'accordo con nessuno dei suoi coetanei, ed in generale con nessuno con cui ha una conversazione. Trova sempre il pelo nell'uovo, come si suole dire. L'unica persona con la quale adora passare del tempo è la sua sorellina Phoebe. Nonostante la sua tenera età, dice Holden, è un genio.

È l'unica con cui riesce ad avere una conversazione sana. Oltre lei, Holden non riesce a sopportare nessuno. Vuole andare a vivere da solo nei boschi e non vedere più gli inetti della società che lo circonda.

Tutto questo può essere interpretato in due modi. Holden vuole la libertà, Holden vuole sognare, Holden non vuole essere schiacciato da una società sempre più pressante.

È un adolescente nella fase di crescita. Per questo il giovane Holden è un romanzo di formazione. Ma c'è un altro punto di vista, e cioè che il ragazzo, in realtà, non vuole crescere affatto. È spaventato da tutte le responsabilità che ci sono nel mondo degli adulti, e per questo lo odia. Vuole scappare nei boschi perché ha paura di crescere e diventare adulto, non vuole prendersi tutte quelle responsabilità.

L'unica persona in cui riesce a trovare conforto è la sua sorellina, che rappresenta l'infanzia, ed è ad essa che il ragazzo è tanto legato. Non vuole lasciare andare l'infanzia: vuole rimanere un bambino e non vuole crescere.

Il linguaggio dei giovani

Quando Salinger ha pubblicato il libro aveva 32 anni. Il libro è scritto dal punto di vista di Holden, che non perde occasione per criticare e lamentarsi di qualcosa, inserendo spesso e volentieri parole del gergo comune dei giovani. Ad esempio termine phony, in italiano tradotto con 'ipocrita', è un termine al tempo usato dai giovani che ricorre molto spesso. La bravura di Salinger sta proprio qui: l'immedesimarsi perfettamente in un giovane polemico e arrabbiato col mondo, usando perfino il linguaggio appropriato.

Egli riesce a descrivere la personalità di Holden grazie alle parole adatte, mai usate per caso. Un genio.

Piccole cose che fanno riflettere

A Holden piace concentrarsi sui particolari. Già dall'inizio della storia, questo si capisce bene. Parla del cappello che ha comprato, cappello che poi verrà nominato ancora, e ancora, e ancora. Parla di come gli piace tanto, di come se lo sistema in testa, di come me ne vada fiero. Con il progredire della storia, racconterà di altre cose specifiche. Parla di come, secondo lui, gli attori in realtà non recitino mai come nella vita reale, dove le persone si parlano addosso senza mai ascoltare, cosa che nei film non accade mai. Parla delle sue riflessioni sulle anatre nel laghetto di Central Park, si chiede più volte dove vadano a finire d'inverno.

Parla di come Jane, la ragazza per la quale ha una cotta, è solita a tenere tutte le dame in fila quando gioca. Quando il suo compagno di stanza Stradlater gli chiede di scrivere per lui un tema e descrivere qualcosa, lui lo fa sul guanto del suo fratellino Allie, che purtroppo è morto giovane, cosa che ha traumatizzato Holden. Decide di descrivere un particolare, un guanto, e non una stanza o qualcos’altro di banale. Gli piace concentrarsi sui dettagli, gli piacciono le piccole cose che però aprono un mondo. Le piccole cose che spesso aiutano a capire molto.

Questo fa comprendere quanto Holden non sia superficiale e non riesce ad esserlo come i suoi coetanei. Per questo vive la sua adolescenza in modo così turbolento.

Holden non riesce proprio a farsi scivolare determinate cose addosso come se niente fosse. Anche quando si parla di piccole cose, lui ci ragiona su. É un ragionamento continuo, nota ogni minima cosa. Holden è un ragazzo meticoloso, ed è proprio questo che poi lo porta a distruggersi fino a finire in un centro psichiatrico.