“Viera. Un’italiana del ’23” di Paola Mattioli è un’opera che ha prettamente un carattere storico-biografico in cui si narra la storia della madre dell’autrice. Edito da Edizioni Pendragon, è stato inserito nella collana Melusina.

È l’omaggio toccato di una figlia che ha voluto onorare la madre oramai morta e far avverare il suo desiderio di lasciare una sua testimonianza.

La storia di Viera

Tutto ha inizio con un insperato ritrovamento, come spiegato nella introduzione all’opera. Un giorno l’autrice notò nella libreria di casa un quaderno in pelle verde, mantenuto bene e avvolto meticolosamente all’interno di un’agenda.

“Lo aprii lentamente per paura di rovinarlo. Riconobbi subito la calligrafia di mia madre e il cuore mi balzò nel petto. Le prime righe mi portarono indietro nel tempo, ai ricordi di una vita passata, a pensieri e parole mai detti, racchiusi in un quaderno dimenticato, o lasciato per essere ritrovato”.

L’autrice decide quindi di riportare rettamente le parole della madre - nel testo si utilizza infatti la prima persona - aggiungendo alla fine i suoi commenti sulla storia narrata, e impreziosendo l’opera con fotografie d’epoca in cui è ritratta non solo Viera, ma anche una buona parte della sua famiglia e delle persone che hanno contato molto per lei.

La vicenda di vita di Viera Bruni ha avuto inizio nel 1923, quando nasce in una famiglia residente ad Alfonsine, in provincia di Ravenna.

L’infanzia di Viera è serena, e anche l’adolescenza è trascorsa in parte placidamente, prima di essere sconvolta dallo scoppio della Seconda guerra mondiale.

Il trasferimento della famiglia di Viera in Romagna

La famiglia di Viera, che si era nel contempo trasferita a Bologna, decide di spostarsi in Romagna, dove l’eco delle bombe sembra più lontano.

Poi dovettero partire in fretta, lasciando una gran parte dei loro beni, e per loro non è facile trovare una sistemazione completamente stabile. Inizia infatti un lungo periodo di incertezza e di grossa sofferenza.

La famiglia della protagonista si trasferisce in collina con la speranza di mettersi al sicuro, ma i tedeschi continuano a mandarli via da ogni nascondiglio: le strade in cui sono costretti a transitare sono pericolose per via degli aerei alleati che tentano di colpire i convogli tedeschi.

Viera, appena diciassettenne, vede soffrire e morire tanti e tanti soldati e molti civili. La ragazza, nonostante la paura, cerca di darsi da fare per aiutarne il più possibile, mostrando tutto il suo coraggio e il suo altruismo che manifesterà anche nel corso della sua intera esistenza, segnata dalla guerra e da dolorosi lutti familiari, ma vissuta sempre con amore e con speranza.