Si è tenuto da poco il 22esimo Congresso della Società Italiana di Neonatologia (SIN), e sono venuti alla luce alcuni dati allarmanti. Sembra infatti che nel nostro paese, solo il 30% delle donne in dolce attesa abbia una sufficiente integrazione di acido folico, elemento essenziale durante la Gravidanza. Mauro Stronati, presidente SIN, auspica un intervento legislativo che possa porre fine al problema, spesso dovuto alla mancanza di una corretta informazione.

Acido Folico: che cos'è e perché si assume?

L'acido folico è un'importante vitamina del gruppo B, presente soprattutto in particolari alimenti:verdure a foglia verde (insalata, spinaci, broccoli), frutta (agrumi, banane, fragole, kiwi), frutta secca (mandorle, noci), legumi (fagioli, piselli).

Il fabbisogno giornaliero diognuno di noi è all'incirca di 0,4 mg, ma una donna in gravidanza ha bisogno di un apporto molto più elevato - circa 0,6 mg al giorno. La carenza di questa vitaminain una futura mamma aumenta il rischio di malformazioni fetali, in particolar modo a carico del tubo neurale. Un esempio è la spina bifida, malformazione con cui nascono circa 5.00 neonati l'anno in tutta Europa.

Un adeguato apporto di acido folicodurante i primi mesi della gravidanza riduce questo rischio del 50-70%. Il problema è che bisognerebbe iniziare ad aumentarne l'assunzione un mese prima del concepimento, cosa che non spesso avviene -o per mancata informazione o perché la gravidanza non è stata cercata.

L'idea per ovviare a questa situazione è diintrodurre, a partire dalle aziende produttrici, una fortificazione con acido folico in alcuni degli alimenti più diffusi. Negli Stati Uniti, dal 1998 è diventato obbligo di legge, e a 16 anni di distanza le ricerche dei Centers for Disease Control and Prevention dimostrano che il tasso dei difetti del tubo neurale si è ridotto del 35%.

In Europa invece le percentuali rimangono invariate dal 1991 al 2011: in attesa che una legge possa intervenire a disciplinare l'argomento, il SIN sprona le aziende alimentari a provvedere autonomamente ad un apporto maggiore di acido folico. In questo modo tutte le donne in età fertile che consumano alimenti fortificati assumono automaticamente un'adeguata quantità di questa preziosa vitamina.