Se vi dicessimo che la moda del momento consiste nel disegnarsi un pene - si, avete capito bene - ai bordi dell’occhio? Probabilmente ci prendereste per matti, eppure è ciò che sta avvenendo nel mondo femminile, dove molte ragazze - non tutte, è ovvio - hanno sposato il “dickliner”, l’arte cioè di tracciare con l’eye-liner il disegno di un membro maschile all’altezza delle palpebre. Una trovata che arriva direttamente dagli Stati Uniti, dove a scatenarla è stata la 19enne Asia Brautigam, un’illustre sconosciuta la cui pagina Twitter ha già però raccolto oltre 3mila mi piace e quasi 13mila follower.
Sui social impazza la moda
Asia, che vive in California, dopo aver sperimentato la sua ultima “creazione” ha deciso di mostrarla al mondo, riscuotendo un enorme successo. Ma come si realizza il dickliner? In pratica, al posto di tracciare una normale linea di eye-liner, bisogna raffigurare un pene. Coloro che vogliono essere ancora più, diciamo, “raffinate”, possono poi disegnare i testicoli e i peli pubici nella parte interna dell’occhio. Inutile dire che il dickliner è già diventato una moda virale, con decine di migliaia di ragazze che, in tutto il mondo, hanno pensato bene di ricrearlo sui propri occhi e postare successivamente le immagini su Instagram. E nonostante le immancabili - e ovvie, aggiungiamo noi - critiche, la moda è già un successo.
Basta infatti inserire l’hashtag #dickliner sui social network per ritrovarsi di fronte a una miriade di foto di make-up hot realizzati in giro per il mondo.
Il precedente del knifeliner
Un caso simile si era già verificato il mese scorso durante il periodo di Halloween, quando a impazzare era stato il “knifeliner”. In quel caso, sempre con l’eye-liner, si doveva disegnare un tratto che ricordava la sagoma di un coltello - in inglese “knife” - per poi definirne la lama con un ombretto glitter e tracciare qualche goccia di sangue mediante una matita rossa.
Questa volta però, con il dickliner si è davvero superato il limite. Fortunatamente, anche quest’ultimo trend è destinato a essere dimenticato nel giro di qualche mese, ma siamo sicuri che qualche adolesecente italiana non abbia voglia di sperimentarlo?