Le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono un problema grave, che affligge gran parte dell'Africa, ma non sono le uniche pratiche barbare e non necessarie nei confronti delle donne. Forse non tutti conoscono la stiratura del seno (breast ironing) o appiattimento del seno, che comporta il bruciare e martellare il seno di una ragazza usando oggetti caldi, tra cui pietre e martelli, per un periodo di tempo (a volte anni), nel tentativo di impedire all'organo femminile di svilupparsi.

Di solito la pratica inizia con l'inizio della pubertà e può provocare gravi problemi di salute e di sviluppo, che variano a seconda del tipo di strumento utilizzato, del grado di forza e della mancanza di cure post-terapia.

Gli effetti fisici possono includere danni ai tessuti, infezioni, dissimmetria del seno, ascessi, cisti, prurito, scarico del latte, febbre e persino la completa scomparsa di uno o di entrambi i seni. Senza contare l'impatto sul benessere sociale e psicologico della vittima, che ne sarà segnata a vita.

Perché viene eseguita la stiratura del seno

La stiratura del seno viene spesso eseguita da membri della stessa famiglia della vittima, solitamente madri e nonne, che credono di "proteggere" i loro giovani parenti da molestie fisiche, stupri, rapimenti, matrimoni forzati precoci e quant'altro, che temono siano più probabili una volta che le ragazze raggiungono la pubertà. Nelle comunità praticanti, specie in Africa centrale, si ritiene che molti ragazzi e uomini credano che le ragazze il cui seno sia cresciuto siano pronte a concedersi, pertanto 'le anziane' - madri, nonne, zie, ecc.

- credono che sopprimendo lo sviluppo del seno di una ragazza essa sarà protetta da potenziali attacchi predatori.

Secondo una stima dell'ONU, nel 2013 oltre 4 milioni di ragazze in Camerun l'hanno subito e si parla di altrettante vittime in altri Paesi africani tra cui Guinea-Bissau, Ciad, Togo, Benin e Guinea.

Breast ironing: un problema fortemente sottostimato

La stiratura del seno è spesso considerata una "pratica culturale" dalle autorità pubbliche e per questo non è mai stata presa sul serio, ma come dice Margaret Nyuydzewira, capo del Cawogido (Came Women and Girls Development Organisation - organizzazione dedita a migliorare la salute e il benessere di comunità svantaggiate, gruppi etnici neri e minoritari) e sopravvissuta alla pratica stessa: "è una forma nascosta di abuso su minori".

Purtroppo la pratica non avviene solo in Africa, perché si sono registrati casi simili anche nel Regno Unito. I professionisti spesso non ne riconoscono i segni, non riescono a capire quando una ragazza è a rischio o quando sta subendo la pratica, anche perché la giovane età delle vittime e il loro rapporto con chi compie l'atto indicano che è improbabile che ne parlino. I segni che una ragazza o una giovane donna è vittima della stiratura del seno comprendono una certa autocoscienza, depressione e chiusura in se stesse assieme al più ovvio sintomo di dolore al petto.

Proprio a causa di questa scarsa informazione, e per far sì che ci possano essere più aiuti competenti oltre che tempestivi, il Centro Nazionale Mutilazioni Genitali Femminili del Regno Unito si è interessato al problema, pur se non si tratta strettamente di organi genitali, e sta formando professionisti sulla stiratura del seno, su tutte le MGF ed altre pratiche dannose.

Cosa si sta facendo per fermare la pratica?

L'istruzione, la formazione e la sensibilizzazione possono essere fondamentali, ma non esiste una legge specifica contro la stiratura del seno e nessuno è mai stato perseguito per averla realizzata. I perpetratori di tali pratiche possono, tuttavia, essere perseguiti a norma di legge in materia di aggressioni comuni, per crudeltà infantile e gravi danni fisici. Un gruppo di parlamentari nel Regno Unito ha chiesto, con scarso successo, che fosse introdotto come vero e proprio reato due anni fa, e la polizia e le autorità giudiziarie sono state criticate per non aver fatto di più per affrontare e combattere questo problema, che specie in Africa è una piaga per le giovani donne.

Nel 2015, anche il governo del Camerun, Paese più colpito, ha cercato in tutti i modi di scoraggiare questa pratica, introducendo una nuova norma nel codice penale che, per quanto non citi a chiare lettere lo stiramento del seno, va a punire “chiunque interferisca sulla normale crescita di un organo” con una pena da sei mesi a cinque anni di reclusione o con il pagamento di una multa sino a un milione di franchi. Un buon tentativo, ma che non ha portato ai risultati sperati, visto che la legge non è mai stata applicata e le barbarie continuano a ripetersi.