Oggi e domani (martedì 19 e mercoledì 20 marzo) il Corriere della Sera non uscirà nelle edicole. Il sito del giornale non sarà aggiornato e non usciranno i relativi inserti settimanali. La motivazione è lo sciopero dei giornalisti del quotidiano di via Solferino, che protestano contro il piano di esuberi deciso da Rcs Mediagroup: la direzione ha comunicato una riduzione dell'organico di 110 giornalisti su un totale di 355, il taglio di parti rilevanti delle retribuzioni effettive e la possibile vendita di sedi e riduzione di pagine.

Nel comunicato con cui annunciano lo sciopero, i giornalisti non usano mezzi termini: "il piano dell'azienda di fatto sfigura il quotidiano, e appare addirittura suicida, visto che il Corriere tuttora presenta i conti in attivo e solo qualche giorno fa ha assunto due giornalisti.

Quello presentato ieri non è un piano di ristrutturazione, ma semplicemente un grossolano e inaccettabile intervento che mira alla distruzione del Corriere della Sera". A rischiare il posto, all'interno di quello che stando agli ultimi dati di diffusione è il primo quotidiano d'Italia, è quasi un giornalista su tre. Ma "meno giornalisti, meno risorse significano semplicemente un Corriere meno autorevole e meno autonomo" lamentano gli scioperanti.

E il comitato di redazione va oltre e si scaglia contro alcune recenti decisioni dell'azienda, come l'acquisto del gruppo editoriale spagnolo Recoletos che ha di fatto causato centinaia di milioni di debiti. "Senza quelle scelte - accusano i giornalisti - il gruppo avrebbe le risorse necessarie per affrontare la crisi".

Insomma, come tutto il settore dell'editoria il quotidiano sembra essere duramente colpito dalla difficile congiuntura economica, ma secondo i redattori la situazione critica "richiede azionisti e manager all'altezza di un giornale come il Corriere della Sera".