La crisi la vivono anche le pubbliche amministrazioni e tra queste le scuole. Quando in un istituto scolastico mancano i soldi per pagare gli insegnanti che si fa? Il liceo linguistico Antonio Rosmini di Grosseto ha scelto di sorteggiare chi pagare ed ha saldato i pagamenti relativi al mese di febbraio a cinque supplenti su undici, gli unici che potevano essere pagati data la cifra erogata dal Ministero al liceo Rosmini.

La deputata PD Alessia Morani, che è stata assessora alla pubblica istruzione della provincia Pesaro-Urbino, così ha commentato: «È assurdo, ma registra la situazione delle scuole italiane dove i fondi degli istituti sono stati azzerati e non c'è alcuna possibilità di pagare gli insegnanti che hanno già prestato il loro lavoro».

Alessia Morani ha anche detto: «Sono tantissimi gli insegnati della Scuola che si trovano senza stipendio, la situazione è insostenibile e si deve immediatamente intervenire, non si può perdere alcun minuto». La deputata democratica ha poi concluso così: «In questi giorni, si parla tanto dei debiti dello Stato nei confronti delle imprese, ecco non scordiamo di quelli nei confronti degli insegnanti».



Il segretario della FLC-CGIL Toscana, Alessandro Rapezzi, così si è espresso: «Le scuole ricevono un budget che molto spesso non è sufficiente» ed ha aggiunto che «Abbiamo situazioni dove il personale deve riscuotere 3-4 mesi in arretrato». Ecco come ha raccontato il fatto il dirigente scolastico del liceo Giovanni Scarano: «I docenti sono stati messi in ordine alfabetico, è stata estratta una lettera, e abbiamo cominciato a pagare a partire da quella lettera».

Anche la rappresentanza sindacale è stata presente al sorteggio. Ad oggi gli altri docenti non hanno ricevuto il dovuto compenso di febbraio ed ora si dovrà pensare ai pagamenti anche per il mese di marzo. Il problema dei ritardi dei pagamenti per i supplenti della scuola non è, purtroppo, esclusivo di una singola realtà locale, ma riguarda un po' tutta la realtà scolastica italiana.