Sembrano non finire maile disavventure economiche per le famiglie di Cipro; un ulteriorefardello sembra abbattersi, come una scure che solca il buio durantela notte, sulle teste e tasche dei ciprioti. Infatti durante l'ultimavotazione del mese di aprile, intorno alle 22 ora locale, con unamaggioranza abbastanza risicata e per alzata di mano il parlamentocipriota ha approvato il piano di salvataggio già negoziato con laTriade - Unione europea, Banca Centrale europea, fondo monetariointernazionale-.

Il piano, che prevede un prestito di circa diecimiliardi di euro, prevede anche delle misure draconiane per lapopolazione già stremata, che dopo il prestito di un mese fa allebanche cipriote per dare liquidità, sembrano adesso arrivateall'esasperazione totale.

Questo voto di fine aprile segue un iterche porterà il prossimo mese alla prima trance di aiutiinternazionali.

La disparità che agli stessi abitanti salta subito all'occhio, per non parlare deituristi che arrivano ormai sporadicamente nei porti della parte grecadell'isola, è appunto quella disparità delle due economiedell'isola. Infatti l'isola è divisa in due protettorati, quellagreca che sta andando in default, e quella turca che sembra viverenell'agiatezza che è stata tipica anche dell'altra parte dell'isolaormai andata in rovina; tanto è vero che il governo turco ha messoin pratica, già dallo scorso 16 Marzo, delle misure per evitare checapitali "stranieri" provenienti dall'altra parte dell'isolapossano entrare nel proprio territorio, misura che la Turchiacomunque ha dovuto adottare in accordo con l'Unione Europea, perchèbisognava tenere sotto controllo i movimenti delle banche di partegreca.

Lo scorso mese a Ciprogià sono state adottate altre misure per dare liquidità allebanche, circa cinque miliardi di euro, che hanno sì ricapitalizzatole banche, ma il credit crunch cipriota è rimasto, anzi forse si è piùinasprito del previsto.