Il ministro del Welfare EnricoGiovannini ha affermato che il governo è intenzionato a nonbloccare l'indicizzazione all'inflazione delle Pensioni, chedal 2014 sarà attiva per quelle fino ad un massimo di 3000 euro,contro gli attuali 1500 euro. Nella stessa occasione in cui ilministro dava questa rassicurazione, ovvero durante forum della Fiomproprio sul tema pensionistico, la stessa Cgil tramite l'altadirigente Vera Lamonica chiedeva un confronto sullo scottantetema della riforma delle pensioni.
Ma andiamo con ordine e partiamodunque dall'adeguamento delle pensioni al tasso di inflazione,che come conferma Giovannini verrà garantito, seguendo la Legge diStabilità 2012, non più solo per le pensioni fino a tre volte laminima ma per quelle fino a sei volte e dunque pari ad un importo massimo di3000 euro al mese.
Proprio in risposta ad alcuni timoriavanzati dai pensionati della Cgil, il ministro ha così affermato:"Il Parlamento ha previsto che dal 2014 il livello sei volte ilminimo è quello sotto il quale non si possa bloccarel'indicizzazione. Io non ho nessuna intenzione di intervenire sottoquei livelli. Ci sarà una indicizzazione piena fino a certi livelli,meno per altri. Non intendo usare l'indicizzazione per fare cassa".
Una notizia positiva senz'altro, ma ilmarasma che la situazione delle pensioni sta vivendo in questi mesi,con una riforma alla Legge Fornero invocata da più parti esoprattutto con la questione dei Quota 96 non ancora risolta,continua ad essere terreno di scontro e i sindacati, in particolarela Cgil, chiedono interventi concreti.
Queste infatti le richiesteche Vera Lamonica ha posto al ministro Giovannini durantel'incontro organizzato dalla Fiom (il sindacato dei metalmeccanicidella Cgil): "E' necessario in questa fase del Paese, senzademagogia e avendo chiaro il quadro e la complessità dellasituazione, avviare sul tema pensioni un confronto trasparente cheindichi la direzione da seguire come segno di un'inversione ditendenza''.
Lamonica sottolinea inoltre comel'eccessiva rigidità sulle pensioni, imposta dal precedentegoverno Monti con la Riforma Fornero, abbia ripercussioni negativeanche sul mercato del lavoro e sia un elemento che falsifichiil sistema contributivo; la dirigente sindacale così conclude: "Nonpossiamo piu' aspettare. Dobbiamo affrontare il tema di fondo: non èvero che le aspettative di vita siano uguali per tutti.
Si devonomettere in campo strumenti che ci facciano leggere dentro questequestioni, che vadano oltre i lavori 'usuranti', e che diano il segnodi un cambiamento... per riconnettere il sistema previdenziale con lasituazione in cui versa il paese, il mercato del lavoro e unaritrovata solidarieta' del sistema".