In questi ultimi giorni si è sentito parlare con sempre più insistenza della possibilità di abbandonare la moneta europea per tornare alla Lira di un tempo: la crisi economica e la perdita di credibilità del nostro Paese a livello mondiale, proprio a causa dell'enorme debito pubblico con cui siamo costretti a fare i conti, ha suggerito questa drastica soluzione.
Il motto sembra essere diventato una frase fatta che tutti conosciamo molto bene ovvero "Si stava meglio quando si stava peggio". La domanda che, in realtà, ciascun italiano si deve porre è: quanto ci costerà uscire dall' Euro?
Secondo una stima pubblicata dall'autorevole quotidiano economico "Sole 24 Ore", più o meno il 20-30% dei nostri soldi: sì, in pratica, se dovessimo abbandonare ora la moneta europea e tornare al passato, dovremmo accettare la svalutazione dei nostri risparmi di quasi un terzo e non è poco, visto che l'Italia è uno dei Paesi europei con la più alta percentuale di risparmio personale.
Ecco perché, il Governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, non perde occasione di ribadire la pericolosità di un'operazione di questo genere e soprattutto che questa ipotesi non sarà neppure presa in considerazione. "Non ci sono piani di uscita dall'euro" ha dichiarato Draghi confermando che l'Euro è "irreversibile".
Il ritorno alla vecchia Lira avrebbe anche delle ripercussioni pesanti, in particolar modo, per quanto riguarda il mercato immobiliare: le case perderebbero valore e l'inflazione riprenderebbe a galoppare pericolosamente con un nuovo innalzamento del debito pubblico.
Una delle poche note positive sarebbe rappresentata dal fatto che l'industria italiana potrebbe nuovamente ritagliarsi un ruolo importante sui mercati internazionali, diventando "campo di battaglia" per gli investimenti stranieri: ma ne varrebbe davvero la pena?