E' vicina ad una prima svolta la contestazione popolare promossa dal Movimento dei Forconi. Dopo giorni di totale disinteresse alla vicenda, la Politica si trova ora di fronte al fiume di persone che si è gettato nelle strade d'Italia per protestare contro l'austerity, contro la povertà dilagante, contro un regime fiscale divenuto insopportabile, contro, sostanzialmente, l'operato del Governo Letta.

E' proprio il Governo Letta l'obiettivo della manifestazione dei Forconi, partita dalla Sicilia con la contestazione degli autotrasportatori e dei piccoli commercianti, divenuta protesta popolare che ha finito per interessare la penisola intera.

Le prossime ore saranno caldissime per le conseguenze alle mosse politiche alle quali si assisterà: con la legge di Stabilità alla Camera, si dovrà esprimere la fiducia alle nuove larghe intese che tengono in piedi l'esecutivo.

E' proprio il voto di domani l'ago della bilancia delle future decisioni dei Forconi, come confermano le parole di Danilo Calvani, uno dei leader del Movimento: 'Se verrà votata la fiducia al Governo da un Parlamento non legittimato, se questi signori faranno l'ennesimo colpo di stato tentando di uccidere la nostra democrazia, ci riuniremo e prenderemo le nostre decisioni, portando rispetto all'unico baluardo rappresentato dalla nostra Costituzione e risponderemo a questi parassiti usurpatori'.

Calvani ha voluto allontanare le polemiche relative agli incidenti verificatisi a Torino, Genova ed Imperia: 'Vale la pena ricordare che atti di violenza non ci riguardano, sentimenti di vendetta non ci interessano: se vogliamo condannare chi sta uccidendo la nostra Repubblica, dobbiamo comportarci in maniera civile'. In conclusione, l'annuncio di una possibile ondata umana pronta ad invadere la Capitale: 'Preannunciamo sin da ora che se domani verrà votata la fiducia al Governo Letta, sabato ci incontreremo per decidere la data le persone presenti ora nelle piazze di tutta Italia, convergerà verso Roma'.

Molto probabile che sin dalle ore successive al voto di fiducia si inizino ad organizzare i presidi romani: da domenica 15 dicembre si potrebbe assistere ad azioni di protesta proprio sotto i palazzi del potere. In questo senso vanno lette le dichiarazioni del ministro dell'Interno Angelino Alfano, il quale ha voluto mandare un monito di risposta al Movimento: 'Non consentiremo che le città vengano messe a fuoco. Sì alle manifestazioni ma pacifiche e nel rispetto della legge'.