Wall Street chiude in forte ribasso: oggi si tratta della sua peggior seduta da giugno 2013.

L'indice manifatturiero Usa si rivela sotto le attese e alimenta i timori degli investitori sull'economia globale.

L'indice Dow Jones chiude in negativo del 2,06 % a 15.375,24 punti.

Il Nasdaq fa addirittura peggio, lasciando sul campo 2,61 punti percentuali e chiudendo così complessivamente a 3.996,96 punti. Si tratta del peggior dato da novembre 2011.

Cede 2,3 punti percentuali anche l'indice S&P 500.

L'ondata di vendite è arrivata dopo il dato dell'indice Ism manifatturiero che segue e registra l'andamento del settore negli Stati Uniti.

Tale indice è sceso nel mese di gennaio a 51,3: record minimo da maggio 2013. Il dato crea allarme negli investitori riguardo l'economia in generale, in vista anche dei dati sul mercato del lavoro che verranno diramati nella giornata di venerdì.

E' stato un lunedì nero anche per Piazza Affari. A fine seduta il FTSE MIB ha ceduto il 2,63%. Non si sono comportate meglio le altre Borse europee, anche se hanno fatto registrare ribassi più contenuti (indice Eurostoxx -1,61%).

TRE le ragioni principali che sono alla base del calo dei listini: in mattinata sono arrivati dati macro negativi dall'Asia, che confermano un rallentamento dell'economia cinese; l'indice Ism degli Usa, come detto sopra, è in netto calo; inoltre a questo clima macro negativo si è aggiunto un clima generale tendente al ribasso, causa le numerose vendite che hanno fatto seguito alle recenti accelerazioni dei giorni scorsi.

In Europa, le vendite hanno infatti preso di mira quasi tutti i settori. In primis auto e banche. Tra le seconde Unicredit perde il 3,94%. A Piazza Affari si registrano invece acquisti su Intesa San Paolo dopo che il Financial Times ha riportato nell'ultimo weekend la notizia che la banca - come si legge su Il Sole 24 Ore - "progetterebbe la creazione di una bad bank in cui far confluire 55 miliardi di prestiti in sofferenza".

In una giornata che ha segnato in Italia la tenuta dei titoli bancari scende invece il Banco Popolare, che ha da poco annunciato una ricapitalizzazione da 1,5 miliardi. Bene Campari, negativo il titolo Fiat.

Rimane stabile lo spread tra BTp decennali e Bund tedeschi con riferimento alla chiusura di venerdì (211 punti), con i nostri titoli di Stato che si confermano positivamente.



L'euro ha recuperato sul dollaro dopo due mesi in cui ha pagato dazio nei confronti della valuta Usa.

Si dovranno attendere pertanto le prossime giornate, in particolare quella di venerdì, per poter fare qualche previsione più certa a livello macroeconomico.