E' stato firmato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nella giornata di giovedì 24 aprile 2014, il decreto Irpef che prevede, tra le altre cose, il bonus di 80 auro in busta paga per circa 10 milioni di italiani.
Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan era salito nella mattinata di giovedì al Quirinale proprio per incontrare il capo dello Stato e scambiare con lui alcune opinioni a riguardo, nonchè chiarimenti ulteriori sul decreto Irpef.
Lo stesso Padoan, tramite due tweet, ha sintetizzato così il contenuto del decreto Irpef:"Tagliamo le tasse per le imprese (IRAP -10%).
Aumentano le tasse sulle rendite finanziarie. La finanza sia al servizio di impresa e lavoro". "Quindi nessuna nuova tassa sulla ricchezza. Aumentano le imposte sui guadagni della ricchezza finanziaria, le togliamo a chi crea lavoro".
Ma andiamo a vedere nel dettaglio le misure previste dal decreto Irpef.
Sono tre le misure più rilevanti del provvedimento: il bonus Irpef di 80 euro al mese, per un totale di 640 euro annui, destinato ai lavoratori con redditi compresi fra gli 8.000 e i 24.000 euro, che con la legge di stabilità il bonus dovrebbe diventare strutturale nel 2015; un fondo destinato al taglio del cuneo fiscale e il taglio dell'Irap dal 2014.
Il decreto prevede inoltre: un rafforzamento della lotta all'evasione che dovrebbe portare a circa 2 miliardi in più nel 2015 rispetto al 2013; un tetto per compensi dei manager e dei dirigenti pubblici che è stato confermato a 240mila euro; tagli ai ministeri e alla Presidenza del Consiglio da 200 a 240 milioni per il 2014; il 70% in meno rispetto al 2011 sulla spesa relativa alle auto blu; tagli di 150 milioni di euro alla Rai; il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese.
E veniamo alle "note dolenti" di questo decreto Irpef 2014 che, oltre al bonus e a tutti i tagli appena elencati, prevede anche un aumento della tassa sulle rendite finanziarie che passerà dal 20 a 26% a partire dal 1 luglio 2014.
