Arrivano importanti aggiornamenti in merito all’ormai famoso bonus da 80 euro che il premier Renzi ha annunciato svariate settimane fa; il provvedimento di incremento in busta paga, inserito dal governo all’interno del Dl Irpef, è in questi giorni minato da alcune critiche mosse dal Senato - che ha individuato profili di incostituzionalità per quel che riguarda le coperture economiche a sostegno della manovra -, ma tanto Renzi quanto Padoan, ministro dell’Economia, hanno tenuto a ribadire che ‘i soldi ci sono e che i rilievi del Senato sono in fase di valutazione’.





Renzi, Padoan e l’intero governo hanno di fatto speso molto in termini di immagine e credibilità con riferimento al bonus da 80 euro e al taglio dell’Irpef inserito all’interno del relativo Dl, da qui la necessità di non fallire, anche e soprattutto in occasione delle ormai prossime elezioni europee.

Cerchiamo allora di comprendere a che punto sia la manovra contenuta nel Dl Irpef relativa al bonus da 80 euro, evidenziando cosa sostiene il Senato e cosa ribattono Renzi e Padoan.

Bonus 80 euro Renzi, Dl Irpef a rischio incostituzionalità? Per Renzi e Padoan no, per il Senato si



Per quale motivo il Senato mette in dubbio la costituzionalità della manovra relativa al bonus da 80 euro inserita all’interno del Dl Irpef? Oggetto del contendere, come spesso accade con riferimento a misure dalla portata così ampia, le coperture economiche, con Renzi e Padoan ad avervi inserito il gettito derivante dall’incremento dal 12 al 26% della tassazione sulle plusvalenze generate dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia.



Stando a quanto dichiarato dal Senato, ‘simili mutamenti del quadro normativo potrebbero finire per definire la tassazione postuma di una ricchezza non più attuale ovvero non garantire quell'esigenza di anticipata conoscenza da parte del contribuente del carico fiscale posto sulle proprie attività economiche, con conseguente possibile violazione di precetti costituzionali (artt. 41, 53, 97 della Costituzione)’.



Un rilievo pesante quello mosso dalla Camera Alta al Dl Irpef che contiene il bonus da 80 euro, ma che Renzi e Padoan rispediscono prontamente al mittente: ‘I dubbi del Senato li stiamo valutando - ha dichiarato il numero uno all’Economia - ma francamente mi sembrano non molto solidi, le coperture ci sono. Probabilmente avremo più risorse di quelle che scriviamo. Penso che nella seconda metà dell'anno avremo sorprese positive, senza dimenticarci che quasi 11 milioni di persone prenderanno gli 80 euro netti’.



Lo stesso Renzi aveva recentemente risposto alla critiche del Senato, sottolineando come il Dl Irpef con il famoso bonus da 80 euro sia ‘impeccabile dal punto di vista tecnico’ e ipotizzando che dietro all’attacco alla manovra si celi un secondo fine, quello della ‘ripicca’ nei riguardi di un Premier che intende abolire o comunque pesantemente sfoltire lo stesso Senato.



Staremo a vedere come andrà a finire, nel frattempo rammentiamo che - stando alle previsioni - il bonus da 80 euro diverrà operativo a metà anno e sarà valido sino a fine 2014, con gli stessi Renzi e Padoan ad aver tuttavia ribadito che ‘si lavorerà nel tentativo di rendere l’incremento strutturale e non limitato al solo 2014’.