Secondo un'indagine svolta in Italia, tra i responsabili delle provviste, nello scorso mese si è registrata l'operosità più rinforzata da tre anni a questa parte. Si rafforza la ripresa nel manifatturiero italiano. E i dati, che parlano chiaro, ci stanno dicendo che il PMI, acronimo di Purchasing Managers Index, che sta a indicare e valutare se un Paese è in espansione o in recessione, relativo alle aziende del settore, è aumentato di due punti rispetto al mese precedente, e inoltre segna il valore più alto rispetto all'aprile 2011.

Per i meno esperti in materia, il PMI è l'Indice complesso dell'attività manifatturiera di un Paese.

Il suo valore è espresso sempre in percentuale e riflette la capacità dell'acquisizione di beni e servizi.

Tiene conto di nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte nel settore manifatturiero.

Un valore inferiore al 50% indica una contrazione del settore.

Un valore superiore al 50% indica un'espansione.

Quindi, secondo Markit, si è registrato un evidente aumento anche nel livello occupazionale. Infatti, si sono registrate variazioni col segno più sui livelli di assunzione del personale da parte delle aziende manifatturiere.

"Galeotto è stato il successo delle esportazioni, e dall'incoraggiamento degli imprenditori che ne è venuto fuori ". Questo è quello che ha dichiarato Phil Smith, economista di Markit.

L'indagine compiuta ha messo in risalto la crescita della produzione, quindi una considerevole contrazione del carico concernente, i costi, dovuta all'abbassamento di prezzo delle materie prime, che ha permesso, di conseguenza, l'applicazione di molti sconti sui prezzi all'ingrosso.

Si è registrato quindi, anche un incremento delle vendite, specialmente quelle riguardanti le esportazioni, con i relativi rischi del futuro inerenti alla deflazione che può soffocare la domanda.

La crescita in punti percentuali di PMI che è avvenuta in Italia, è la migliore di tutta la zona euro. Infatti, il Purchasing Managers Index riguardante le aziende del settore di tutta l'Unione Europea, si è affermato a 53,4 punti, in lieve incremento dai 53 punti di marzo. In questi tipi d'indagine, i 50 punti rappresentano la soglia limite tra crescita e calo dell'attività ed è il decimo mese che il PMI segnala crescita sul manifatturiero.

I miglioramenti riguardanti l'occupazione, si sono registrati anche in Germania, Olanda, Grecia, Spagna e le conferme, invece si sono viste in Austria e in Irlanda.

In tema di occupazione, i francesi, invece, hanno dovuto subire dei tagli.

Il capo economista di Markit, Chris Williamson, afferma: "Gli sviluppi di aprile dipingono un quadro positivo sull'inizio del secondo trimestre". "La ripresa del settore sta diventando generale e se tutto va bene sostenibile, a causa dell'aumento della domanda da parte di ogni stato membro che alimenta la crescita in altre nazioni".

Nonostante i tanti segnali di crescita ed espansione, i timori per una recessione rimangono perché non è detto che le aziende, data l'elevata capacità produttiva inattiva e il grave tasso di disoccupazione, se la sentano di aumentare i prezzi all'ingrosso.

In ogni caso, però, i positivi risultati dell'indagine confermano la visione di una crescita economia.

Questo serve, almeno per poco, ad allontanare le pressioni sulla Bce, che da mesi sta studiando l'avanzata di possibili interventi espansivi data la debolezza dell'inflazione.