Molti di voi sicuramente ricorderanno il contenuto del decreto legge Irpef sugli 80 euro del governo Renzi che, prevedeva, tra l'altro, anche l'imposizione del tetto degli stipendi della pubblica amministrazione a 240 mila euro. Come ci si poteva immaginare, quando vengono trattati certi 'argomenti' , è inevitabile non pensare a qualche 'deroga', perchè il principio vale per molti, ma non per tutti...come diceva un famoso slogan pubblicitario di qualche anno fa. E allora ecco spuntare il caso della Banca d'Italia. Vediamo.



Governo Renzi, Draghi: 'No ai tagli degli stipendi alla Banca d'Italia' 

Dobbiamo premettere, innanzitutto, che il dl Irpef aveva già, in qualche modo, previsto questo tipo di 'grane' che sarebbero sorte: ecco perchè il governo Renzi aveva provveduto ad inserire una postilla in cui si diceva che 'La Banca d'Italia, nella sua autonomia organizzativa e finanziaria, adegua il proprio ordinamento ai principi di cui al presente articolo'.



Princìpi, dunque, non regole ferree da seguire alla lettera: ecco la differenza. Così, ecco il presidente della Bce, Mario Draghi intervenire a difendere gli stipendi d'oro del Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco (496mila euro all'anno) e Salvatore Rossi, direttore generale (450mila euro): 'L’imposizione di un tetto di 240mila euro al trattamento economico è espressamente qualificata come principio o norma di indirizzo piuttosto che come norma di cui è imposta la rigida osservanza'.  



Per la serie, capiamo ma non ci adeguiamo lo stesso. Facendo due calcoli, gli stipendi dei numeri uno della Banca d'Italia sarebbero stati, in pratica, dimezzati e trattandosi di certe cifre, il tracollo si sarebbe fatto sentire in maniera particolare.



Ma c'è un altro fattore da tener presente: se il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco e il direttore generale Salvatore Rossi si tagliassero realmente lo stipendio a 240 mila euro, la protesta si estenderebbe anche ai tre vicedirettori generali che percepiscono attualmente 315mila euro all'anno, ma soprattutto ai 660 (ripetiamo in lettere seicentosessanta) dirigenti che prendono uno stipendio da 251mila euro all'anno. 

Le considerazioni finali le riserviamo a voi lettori: i commenti, al riguardo, sono ben accetti...