Si parla di crisi, di inflazione aumentata, di disoccupazione, ma non si parla del calo di fiducia sull'euro. Cresce il sentimento euroscettico in tutta Europa ma si fa di tutto per nasconderlo, trasmettendo immagini di solidità e di ripresa vicina. Ma stanno veramente così le cose? E' il M5S a dire di no pubblicando un sondaggio sula calo della fiducia sull'euro da parte degli italiani commentando la notizia sul blog di Grillo col termine di 'lemming economy'.

Il colpevole

Il M5S evidenzia l'importanza del risultato del sondaggio parlando di presa di coscienza dei cittadini che hanno capito come l'euro sia la vera causa del male.

Non è il debito pubblico il nemico pubblico numero uno; a salire sul banco degli imputati della grave recessione è la moneta unica europea che strozza la nostra economia e frustra i tentativi di ripresa. Gli interessi spropositati che gravano sul debito sono i responsabili principali della sottrazione delle risorse necessarie alla ripresa economica.

Il quadro drammatico

Cresce il numero dei connazionali espatriato verso l'estero, Svizzera in testa alle preferenze, senza distinzioni per classi di età. Il fenomeno riguarda giovani e over 50 espulsi dal mercato del lavoro, stufi di promesse mai mantenute.

Dopo la Romania siamo il paese che registra i flussi maggiori sul fronte emigrazione. Piuttosto si va a fare i lavapiatti a Londra ma si rifiuta la logica dei contratti a tutele crescenti che questo governo vuole introdurre. In aumento anche i fallimenti a causa della crisi indotta dall'euro, per non parlare del tasso dei suicidi. Siamo al punto più basso dal periodo intercorrente tra il 1867 e il 1918.

Come se ne esce

Questi dati preoccupanti danno la spinta per cercare una soluzione. Non è un mistero che il M5S abbia proposto un referendum sull'uscita dall'euro, consultazione però vietata dall'articolo 75 sui trattati internazionali. Eppure una via d'uscita c'è: si tratta di approvare una legge assolutamente costituzionale che indica e consenta un referendum consultivo per uscire dalla moneta unica. Cita al riguardo la legge costituzionale del 3 aprile 1989.