"Misurare la qualità della vita dei nostri territori con gli occhi dell'economia" e gli italiani attraverso il tasso di disoccupazione, reddito, depositi in banca, export delle imprese, passando per il Benessere, la gioia e il piacere di vivere nelle province d'Italia, tutto è raccontato con i numeri nella 25ª edizione della classifica stilata Sole 24 Ore sulla "Qualità della Vita 2014". I capoluoghi scrutati sono 107, i parametri usati nell'indagine sono 36 e le principali aree analizzate riguardano il tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e Salute, popolazione, ordine pubblico e tempo libero.
Dai risultati complessivi è evidente che Ravenna è prima in classifica, Agrigento ultima, il Mezzogiorno è sempre in ritardo, i risultati premiano sempre il Nord e il divario con il Sud è profondo e desolante (Sicilia, Campania e poi Puglia e Calabria restano con molte "medaglie nere"). In particolare, Ravenna vanta un reddito pro capite attorno ai 28mila euro, tasso di occupazione del 67%, quote export sul Pil del 34%, mentre Agrigento possiede un reddito per persona di circa 11.500 euro, tasso occupazione del 40% e quota export su Pil del 3,4%. Sulla situazione di Agrigento si è espresso il prefetto Nicola Diomede per il quale la città agrigentina è un luogo che "a cinque l'ora andava e a cinque l'ora continua ad andare".
Nelle posizioni più alte in classifica c'è poi Modena premiata per bassa inflazione, Pil e consumi; Reggio Emilia che ha buone prestazioni nell'occupazione, imprenditorialità dei giovani e impieghi sui depositi; Siena è tra le prime per l'alta presenza dei giovani e pochi divorzi e separazioni; Genova si caratterizza in classifica per sportività ed elevata presenza di sale cinematografiche.
Tra le grandi città: Bologna è al settimo posto, Milano all'ottavo e Roma è dodicesima.
La qualità a Roma capitale è piuttosto in discussione, i cittadini bocciano pulizia, viabilità e circolazione auto, trasporti pubblici, sono promossi nidi e cultura mentre i recenti casi di malaffare politico non fanno che deteriorare il quadro di una città con evidenti mancanze organizzative.
Il voto medio espresso dalla cittadinanza è di 5,71 e gli abitanti in periferia sono tra i meno soddisfatti. Con un respiro internazionale, agganciandoci alla qualità della vita nei centri finanziari europei, secondo la classifica stilata dalla società di consulenza Mercer, Milano è poco oltre il quarantesimo posto e si salva per ambiente economico e servizi pubblici e Roma è al 51esimo posto con una qualità delle abitazioni, rispetto alla capitale austriaca Vienna che è al primo posto delle città europee più vivibili. Le voci "ambiente politico e sociale", "abitazioni" e "salute" discriminano di molto in termini di posizioni tra la miglior città al mondo e la migliore italiana.
Da questo susseguirsi di cifre è chiaro che bisogna lavorare per migliorare la qualità della vita nei centri cittadini e adoperarsi per farli diventare sempre più interessanti e attraenti per gli investimenti esteri in ottica di economia globale.
È fondamentale investire in infrastrutture fisiche e tecnologiche, revisione fiscale per le imprese, e produrre risultati eccellenti per i cittadini che hanno il diritto di vivere in aree attrezzate e ben tenute.