Scandalo in casa Volkswagen: Il colosso tedesco ammette di aver violato le norme antismog statunitensi e, all'indomani delle scuse pubbliche, sulla borsa di Francoforte registra una caduta di oltre il 20%, il crollo peggiore dal 2008. Le perdite per gli investitori sarebbero di circa 12,8 miliardi.

L'amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Martin Winterkorn, ha espresso le sue pubbliche scuse "Sono personalmente desolato del fatto di aver deluso la fiducia dei nostri clienti e dell'opinione pubblica - ha detto -. Per il consiglio di amministrazione e per me personalmente questi eventi hanno la più alta priorità.

Volkswagen non consente violazioni di regole e leggi di alcun tipo. Lavoriamo con le istituzioni competenti per poter chiarire nel modo più trasparente veloce ed esaustivo possibile i fatti".

L'EPA (Environmental Protection Agency) aveva scoperto un software sofisticatissimo che riuscirebbe ad aggirare i dati sulle emissioni antismog, installato nei veicoli immessi nel mercato statunitense.

Risarcimenti per oltre 18 miliardi di euro?

E' stato indetto per mercoledì il consiglio di sorveglianza interno del gruppo di Wolfsburg. Nell'indignazione generale, il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier chiede chiarimenti. Intanto si temono azioni penali da parte della Casa Bianca, oltre che laute richieste di risarcimento.

Spiegel, a questo proposito, prevede circa 18 miliardi di euro di perdite per il gruppo di Wolfsburg. Il Codacons ha già annunciato una class-action nei confronti di Volkswagen e richieste danni miliardarie nel caso si riscontrassero anomalie anche sul mercato italiano.

Lucia Caudet, portavoce della Commissione europea per il Mercato Interno dell'UE afferma: "E' prematuro dire se sia necessaria qualsiasi misura di sorveglianza specifica anche in Europa e se i veicoli Volkswagen venduti in Europa abbiano lo stesso difetto.

Stiamo comunque prendendo in esame la questione molto sul serio. Siamo in contatto con l'azienda e l'Agenzia Usa per l'Ambiente (Epa)".

Situazione difficile adesso, quella di Winterkorn, che probabilmente dovrà rassegnare le dimissioni, dopo le polemiche dimissioni di Ferdinand Piech, presidente del consiglio di sorveglianza, rassegnate lo scorso aprile.