Il contrasto alla povertà ed al disagio sociale di questi tempi è un argomento centrale della vita politica italiana. Nel rispetto della loro autonomia, ogni Regione italiana può varare misure rivolte ad aiutare i cittadini che si trovano in condizioni disagiate. Da Nord a Sud, molti sono i Governatori che stanno lanciando iniziative di questo genere e se in Basilicata, il reddito minimo di inserimento è realtà(il 15 settembre sono scadute le domande di ammissione), adesso anche Maroni e la sua Lombardia si stanno attrezzando.

Come funzionerà in Lombardia

Reddito di autonomia, questa la definizione con cui si chiamerà il sussidiovarato dall’Amministrazione Regionale Lombarda. Il sussidio sarà di 400 euro al mese ed avrà la durata massima di 12 mesi. Sarà erogato con voucher e consentirà ai soggetti beneficiari (esclusivamente cittadini della Lombardia residenti da almeno 5 anni) di mantenere la propria autonomia economica e della propria famiglia. Si pensa di erogarlo a famiglie con un reddito basso (dovrebbe essere concesso a nuclei con ISEE inferiore a 10mila euro), disabili ed anziani che sono a rischio povertà e disagio sociale. L’operazione di lotta all’esclusione sociale sarà finanziata da 250 milioni di euro già disponibili e da altri fondi che dovrebbero essere reperiti dai finanziamenti che lo Stato dovrebbe dare alle Regioni più virtuose, tra questa proprio la Lombardia.

Presto dovrebbe essere pronta la struttura operativa che stabilirà con maggiore precisione i requisiti necessari per accedere e le modalità di partecipazione al piano.

Altri benefit previsti

Non è solo il reddito di autonomia a tenere banco nelle stanze della Regione Lombardia, ma il progetto di contrasto alla povertà nella sua totalità.

Dovrebbe essere abolito per famiglie con ISEE fino a 18mila euro, il pagamento del ticket per visite ed analisi del Servizio Sanitario Nazionale. Massima attenzione alle famiglie con più figli minorenni, così come un occhio di riguardo è previsto per i nuclei familiari che hanno la casa dove abitano in affitto. Per la prole, si pensa di erogare tra gli 800 euro ed i 1.000 euro, come premio, al momento della nascita dei figli successivi al primo.

Per queste famiglie il valore dell’ISEE da non superare dovrebbe essere abbastanza alto, circa 30mila euro. Bonus massimo di 800 euro, in unica soluzione, invece per le famiglie con ISEE da 7.000 a 9.000 euro e che vivono in case soggette a canone di affitto. In ultimo la questione lavoro, con i disoccupati di lunga data o coloro che hanno perso il lavoro da poco tempo. Il Governatore pensa di erogare 300 euro al mese a coloro che non hanno altre forme di ammortizzatori sociali in corso e che hanno un indicatore della situazione economica inferiore a 18.000 euro.