In Senato finalmente si è dato l’ok all’accesso dei professionisti ai fondi strutturali europei, dopo le molte sollecitazione da parte dei rappresentanti delle categorie (ordini e casse professionali in primis), nell’ottica di un miglioramento dell’organizzazione, della competitività sul mercato e dell'efficienza dei servizi offerti dagli stessi professionisti. Il maxi-emendamento inserito nella Legge di Stabilità 2016 e approvato con voto fiducia dal Senato, statuisce che ogni libero professionista potrà attingere a risorse europee che sino ad oggi gli erano precluse.
Tale provvedimento, adeguando l’ordinamento nazionale a quello dell’Unione Europea, equipara i liberi professionisti alle PMI (piccole e medie imprese) per quanto attiene la possibilità di concorrere ai fondi strutturali europei nel 2014-2020, tutto ciò per evitare discriminazioni ad danni dei liberi professionisti. Questi fondi europei, saranno gestiti o direttamente dalla Commissione Europea o erogati tramite Stati e Regioni.
Cosa prevede il maxi-emendamento?
La norma contenuta nel maxi-emendamento della Legge di Stabilità 2016 prevede l'estensione anche ai liberi professionisti dei piani operativi PON e POR dei fondi FERS e FSE, indipendentemente dalla forma giuridica prescelta, che avranno dunque diritto a beneficiare di tutte quelle risorse messe sul campo grazie alla Programmazione dei fondi europei.
Con l’approvazione della norma il Parlamento italiano ha approvato quanto già riconosciuto dalle istituzioni della comunità europea che, attraverso il Regolamento Ue 1303/2013 e la Raccomandazione 2003/361/CE, avevano posto fine alla separazione giuridica tra libero professionisti e PMI. Per la Raccomandazione 2003/361 della Commissione europea infatti ciò che è importante per l’identificazione dell’impresa è l’attività economica, non la forma giuridica.
Tale iniziativa di equiparazione fra professionista e PMI è partita infatti dalla stessa Commissione europea che ha elaborato il “Piano d’azione europeo per le libere professioni”, al fine di favorire lo sviluppo dei professionisti nel mercato europeo dei servizi attraverso una serie di misure che consentano l'accesso al credito, l'accesso ai mercati, la semplificazione normativa, e la partecipazione dei professionisti ai progetti promossi dalle istituzioni europee.
Obiettivi: evitare sperequazioni tra professionisti e imprese
Attraverso questo provvedimento verranno quindi sbloccare cospicue risorse a favore dei professionisti compresi gli avvocati e i commercialisti , i quali verranno vengono riconosciuti a tutti gli effetti destinatari dei fondi europei, cosi' da rendere uniforme l’interpretazione delle Regioni, evitando interpretazioni difformi che potrebbero generare disparità di trattamento nei confronti degli stessi professionisti. Soddisfatto, per l’approvazione del maxi-emendamento è anche Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, che ha tenuto a precisare come il risultato raggiunto è frutto del lavoro iniziato l’anno scorso dal vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha promosso e diffuso le linee guida d’azione per sostenere l’attività delle professioni liberali. Per info di diritto ed economia premi il tasto segui accanto al mio nome.