A poche ore dal primo acquisto della campagna di rafforzamento 2016/2017, Gianluca Lapadula, e con la scelta del tecnico ricaduta su Vincenzo Montella, il Milan sembra sempre più vicino dall’essere acquistato dalla cordata di imprenditori cinesi che porterebbero alla società i fondi necessari mancati nelle ultime stagioni, necessari per riportare i diavoli alle vecchie glorie cui sono abituati.

Il Milan nel calcio moderno: tra vecchie glorie e futuro orientale

Silvio Berlusconi ormai storico presidente ultrapresente nelle dinamiche societarie che spesso lo hanno visto interferire anche in materie più strettamente calcistiche, sembra essersi convinto che riportare il Milan agli antichi fasti sia una causa troppo onerosa, il cui sforzo economico eccessivo può essere colmato soltanto con l’arrivo in società di nuovi fondi e nuovi investitori.

La trattativa con gli imprenditori cinesi sta assumendo il carattere di una telenovela vista l’affezione dell’ex premier per la propria squadra che in più di un ventennio è stata tra i maggiori team d’Europa e del Mondo.

Ora per la cordata asiatica si parla di investimenti che arrivano all’acquisizione dell’ottanta per cento delle quote societarie totali (fino ad ora si era parlato solo del settanta per cento). In ogni caso i cinesi hanno già fatto chiarezza. Chiedono trasparenza totale e unanimità delle decisioni anche per quanto riguarda il calciomercato. L’ultimo arrivato in casa Milan è Gianluca Lapadula, ventiseienne bomber, lo scorso anno a Pescara che si adatterebbe al gioco di Montella.

Non un nome di primo rango certamente, e che non sarebbe stato uno di quelli su cui avrebbero puntato i nuovi investitori, ma è stato fortemente voluto dallo stesso Berlusconi. Resta però da chiedersi che ruolo avranno il presidente stesso e il suo storico braccio destro Adriano Galliani, artefici dei grandi successi rossoneri, all’interno di un organigramma societario che potrebbe essere sconvolto dalla nuova proprietà.

Berlusconi e il Milan: un amore lungo una vita

Il 20 febbraio 1986 Silvio acquista l’A.C. Milan. Sono passati trent’anni e il palmarès rossonero è probabilmente il più ricco della sua storia: 8 scudetti, 5 volte campione d’Europa, 3 volte campione del mondo, 1 Coppa Italia, 6 Supercoppe italiane, 5 Supercoppe Europee. A pensare ai meriti di Silvio si fa prima a elencare ciò che non ha vinto.

Nel lungo trentennio ha portato a vestire la maglia rossonera i grandi campioni del calcio: Van Basten, Gullit, Baresi, Kakà, Shevchenko, Seedorf, Pirlo, Gattuso, Maldini, Nesta. Le sue ingerenze nel calcio giocato e su decisioni tattiche hanno fatto molto discutere come quando nel periodo Ancellotti, chiedeva esplicitamente che si giocasse a due punte e che il tecnico abbandonasse l’amato albero di Natale. Si immagina quindi la sua reticenza nella cessione del club. Ha sempre detto che avrebbe venduto solo in caso che i nuovi compratori possano assicurare la stessa cura che lui e la sua famiglia hanno avuto. Evidente che stia cercando un ruolo anche nel nuovo Milan che si va formando.