All'Anticipo pensionistico agevolato, noto anche come Ape, potranno accedere i disoccupati rimasti senza ammortizzatori sociali, disabili e diverse categorie di lavoratori impegnati in attività cosiddette usuranti. Il discorso vale anche per maestre, non tutti gli infermieri, operai edili, autisti di mezzi pesanti e macchinisti, ma con un reddito mensile al di sotto di 1.350 euro lordi. È quanto annunciato da Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, Unione italiana del lavoro, dopo l'incontro tecnico di ieri con il Governo, a Palazzo Chigi.

Gli anni di contributi

Nel caso di un reddito più alto, anche di pochi euro, la rata dell'anticipo dovrà essere pagata per la parte eccedente. Necessari 36 anni di contributi per le categorie rientranti nei lavori gravosi, 30 per i disoccupati, disabili o parenti di primo grado conviventi di disabili per lavoro di cura. Per l'Ape volontaria, età minima 63 anni, contributi versati pari a 20 anni, la rata di restituzione del prestito costerà intorno al 4,5 per cento dell'assegno pensionistico per ogni anno.

Precoci, giudizio ‘positivo’

Sull'Ape agevolata, il requisito contributivo di 36 anni sulla platea dei lavori gravosi e di 30 sulle altre tipologie rappresenta "una questione mai emersa in questi mesi di confronto", fanno sapere dalla Cgil in una nota diffusa on line dopo l’ultimo incontro.

Sui precoci, invece, dalla stessa organizzazione sindacale evidenziano che "se i testi finali corrisponderanno a quanto detto al tavolo", il giudizio è "positivo". I precoci potranno andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi, prima dei 63 anni d'età, con almeno dodici mesi di contributi versati prima dei diciannove anni se disoccupati o se rientranti delle categorie individuate per l'Ape agevolata.

Aspettando la nuova legge di Bilancio

L'Anticipo pensionistico volontario e agevolato, con o senza penalizzazioni, sarà in vigore da maggio del prossimo anno, quindi quasi a metà del 2017. Le risorse stanziate ammonterebbero, a quanto pare, a circa 1,6 miliardi per il 2017. Circa 6 miliardi in tre anni. In questi giorni, intanto, decine di migliaia i lavoratori chiedono di saperne di più, tempestando di richieste d’informazioni uffici di sindacati e patronati, dove arrivano anche non pochi quesiti rompicapo, situazioni spesso singolari, da esaminare caso per caso.

Il "pacchetto Pensioni" sarà fra gli interventi più importanti della legge di Bilancio 2017, da oltre ventidue miliardi. Gli atri riguardano investimenti, pubblici e privati. Si va verso la conferma delle agevolazioni per le ristrutturazioni, al 50 per cento, e per l'efficienza energetica, al 65. Previsti incentivi e meno tasse per le imprese. Si parla anche di aiuti alle famiglie, come auspicato da più parti, e della riapertura del turnover negli uffici pubblici, con nuovi concorsi per circa diecimila posti in primis nel settore della Sanità e delle Forze dell'ordine. Attenzioni puntate pure sulla stabilizzazione di circa tremila medici e quasi quattromila infermieri. In attesa ci sono anche venticinquemila insegnanti precari.