Nella complessa società economica di oggi, capita spesso di avere a che fare con carte di tribunale, avvocati e lettere di messe in mora. In un'epoca caratterizzata da una profonda crisi strutturale, sono numerosissimi i casi di inadempienze e ritardi che portano – in un modo o in un altro – a varcare le soglie delle aule di tribunale.

Rivolgersi ad un avvocato, però, molte delle volte può risultare un servizio costosissimo, non sempre alla portata delle tasche delle famiglie italiane. Eppure, per difendersi in un processo, è necessaria l'assistenza di un legale, così come prescritto dalla legge.

E' per questi motivi che l'ordinamento conosce da tempo l'istituto del gratuito patrocinio, che permette ai meno abbienti, in omaggio all'art. 24 della Costituzione, di usufruire dei servizi di un avvocato gratuitamente, perchè il costo della parcella viene interamente sostenuta dallo Stato.

Come funziona il gratuito patrocinio

Ovviamente, sono la legge fissa limiti reddituali precisi per poter accedere al gratuito patrocinio. Infatti, possono chiederlo coloro i quali percepiscano un reddito imponibile Irpef non superiore a euro 11.528,41. La legge specifica anche le modalità di calcolo del reddito: si fa riferimento alla dichiarazione dell’anno precedente alla richiesta e nel calcolo vengono considerati redditi di tutti i componenti del nucleo familiare.

A chi bisogna fare la domanda

Per quanto riguarda il procedimento, invece, è previsto che – in ambito civile – la richiesta vada presentata al Consiglio dell'Ordine degli avvocati del Tribunale in cui pende la causa, depositando le dichiarazioni reddituali del soggetto richiedente. In ambito penale, invece, la richiesta deve essere depositata presso la cancelleria del giudice che si occupa del processo.

In entrambi i casi, la risposta dovrà pervenire non oltre i dieci giorni. Possono richiedere il gratuito patrocinio tutti i cittadini italiani, gli stranieri con regolare permesso di soggiorno, oltre che associazioni senza fini di lucro.

Per quali materie è previsto

Il gratuito patrocinio è previsto per i processi penali, tributari, amministrativi e civili, comprese le procedure di cd.

volontaria giurisdizione. Un'ulteriore caratteristica è rappresentata dal fatto che, se la parte che l’ha richiesto, se ha perso la causa, non può più usufruirne nuovamente per proporre appello.Da ultimo, pare il caso di sottolineare che la legge preclude l'accesso al gratuito patrocinio nei confronti di chi, in un giudizio penale, è indagato, imputato o condannato per evasione fiscale (vale a dire: se evadi le tasse non hai l'avvocato gratis).