Una parte delle tasse e imposte che pagano i cittadini dell'Unione Europea, non va a finire nelle casse dei rispettivi Stati, ma a Bruxelles. L'Europa poi distribuisce quei soldi agli Stati membri, sotto forma appunto di finanziamenti.

L'Italia per esempio, nel suo bilancio 2014/2020 ha a disposizione 73 miliardi di euro, una cifra consistente che potrebbe servire a costruire strade, ferrovie, porti o migliorare quelli esistenti. Il nostro Paese è il secondo paese membro che beneficia di questi fondi indiretti, ma siamo tra gli 8 peggiori Stati nella gestione degli stessi.

I fondi indiretti sono quei fondi che ogni stato membro si gestisce per i fatti propri, seguendo ovviamente delle regole ben stabilite, come ad esempio, il limite di tempo. Il "Porto di Napoli", i cui lavori di manutenzione sono stati finanziati per ben 154 milioni di euro che dovevano finire nel 2015, non sono proprio iniziati. Pertanto, quando i fondi indiretti non vengono utilizzati completamente o sfruttati nei limiti di tempo, tornano indietro e vengono elargiti agli altri Stati membri che si sono "comportati meglio". La Polonia ad esempio, con i soldi che l'Italia non è riuscita ad utilizzare, ha rifatto le autostrade.

Le lentezze della Regione Campania

Se si guarda il sito che mostra l'avanzamento dei progetti italiani che superano i 10 milioni di euro, ne troviamo 8 finanziati, ma non ancora avviati e tutti nel Sud Italia.

Quattro sono della Regione Campania, che se entro marzo non succederà niente, torneranno indietro e verranno spessi da altri Stati più virtuosi. Inoltre ci sono anche casi in cui questi fondi vengono spesi in modo disastroso. La Corte dei Conti europea nel 2016 ha registrato irregolarità per ben 168 milioni di euro e l'80% di queste irregolarità, arriva dal Sud Italia.

Altre volte i fondi vengono spesi in tempo, ma per lavori inutili, come l'aeroporto di Crotone. Infatti la Corte dei Conti europea ha detto che gli investimenti non erano necessari, che non hanno portato alcun miglioramento e che l'aeroporto non è sostenibile. Effettivamente, prima dei lavori, si registravano 106 mila passeggeri l'anno, dopo 29 mila.

Intanto la società che lo gestiva è fallita e l'aeroporto è stato chiuso.

Oltre ai fondi indiretti ci sono anche quelli diretti, cioè presentando un progetto fattibile. E nel 2014 il Sud Italia, del 100% dei finanziamenti a fondo perduto, ne ha percepito solo il 9%. Questi fondi potrebbero servire per costruire grosse infrastrutture e costituiscono delle buone opportunità di lavoro nel Meridione, dove la disoccupazione giovanile arriva, in alcune parti, anche al 60%. Invece, purtroppo, per l'incapacità della classe dirigenziale o della classe politica, questi fondi o non vengono richiesti oppure le proposte presentate vengono valutate negativamente. Qualche anno fa venne presentato un progetto da 1,5 milioni di euro per migliorare l'aeroporto di Napoli, peccato però che la domanda venne rigettata perché scritta, come si suol dire, "con i piedi".

Dal 2014 nel Mezzogiorno non è stato presentato neanche un progetto. Il 7 febbraio 2017 è scaduto il termine per presentare una proposta per ottenere un finanziamento fino a 1,9 miliardi di euro per migliorare il sistema di trasporto nel Meridione, ma nessuna Regione l'ha presentato.

Ricordiamo che questi progetti possono essere presentati da Stati, organizzazioni internazionali, imprese o enti pubblici, basta prendere i bandi visionarli e studiarli.