Per i lavori del Governo la nuova stagione, quella autunnale è sempre quella più importante. A partire da settembre infatti, si cominciano a delineare le linee guida della nuova manovra finanziaria, quella che come al solito entra in vigore dal 1° gennaio dell’anno successivo. Il 27 settembre (ma si vocifera che potrebbe essere anticipata) è in programma la pubblicazione della nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza. Si tratta del secondo atto più importante in materia economica e finanziaria di un Governo, secondo solo alla Legge di Stabilità o di Bilancio che dir si voglia.

È un documento all'interno del quale vengono messe per iscritto tutte le politiche economiche e finanziarie dell’Esecutivo con le ipotesi di spesa e gli stanziamenti per le varie necessità del paese. Il preludio a quello che poi sarà contenuto nella Legge di Bilancio di fine anno che come ormai prassi, il Governo deve varare con l’occhio attento di Bruxelles e controllarne i contenuti. Inizia quindi la caccia alle risorse per poi permettere al Governo di mettere in atto le idee di rilancio occupazionale o di riforma delle pensioni, tanto per citare le materie dove sembra che il Governo abbia intenzione di agire.

La rottamazione delle cartelle

Le previsioni del Governo sul successo che avrebbe avuto la sanatoria delle cartelle di Equitalia che è stata inserita nella manovra finanziaria dello scorso anno, sembrano rispettate.

Un vero successo che ha prodotto, secondo stime che sembrano al ribasso secondo i dati del Ministero delle Finanze, 1,8 miliardi di euro. La sanatoria che prevedeva il pagamento dei debiti con Equitalia e delle multe del codice della strada, al netto degli interessi e delle sanzioni, finirà di sortire gli effetti di incasso per le casse dello stato a fine 2018, quando scadranno tutte le 5 rate offerte ai contribuenti.

Per fine 2018 il Governo conta di chiudere l’operazione rottamazione delle cartelle, con 8 miliardi circa di incasso. Soldi utili per le altre esigenze della nazione e per tenere buona l’unione Europea che minaccia sanzioni per i Governi che non dimostrano di avere i conti a posto.

Nuovo condono?

Nella sanatoria sarebbero 400mila i contribuenti che per un motivo o per l’altro, si trovano estromessi da essa.

Mancata adesione, scadenza dei termini, errori formali o non pagamento delle rate sono tra i motivi che hanno lasciato fuori dalla sanatoria molti indebitati nei confronti del Fisco. Per dare una seconda possibilità a questi soggetti, ma anche per esigenze di cassa, dopo il successo della prima edizione, sembra che l’Esecutiva voglia riprovarci. Come riporta l’edizione digitale del quotidiano economico-finanziario 'Il Sole24Ore' del 10 settembre, nelle stanze dell’Esecutivo sembra che si discuta di preparare per la prossima Legge di Bilancio, magari con un nuovo Decreto Fiscale ad essa collegato, un nuovo mini condono fatto esattamente come il precedente. Una nuova sanatoria, magari estesa anche a cartelle notificate nel 2017, che consentirebbe al Governo di incassare non meno di altri 4 miliardi di euro.

Il tutto per finanziare una manovra che dovrebbe essere sui 15 miliardi di euro, tra interventi per il rilancio occupazionale dei giovani, gli incentivi alle imprese, il cuneo fiscale o i correttivi del sistema pensionistico.