Chi se l'aspettava? Tutti gli addetti ai lavori pensavano a Milano, Torino e Bologna, invece per quanto riguarda l'innovazione lavorativa la città di Ascoli è prima.
Ascoli in testa a questa speciale classifica
È una notizia la crescita di Ascoli Piceno in merito a "Lavoro e Innovazione" dell'indagine sulla qualità della vita. La ricostruzione post terremoto e l'abbandono del territorio da parte di determinate aziende, non ha fatto demordere i politici locali e la popolazione da quel senso civico che tante volte si assopisce. La zona del Piceno ha saltato 27 posizioni, andando al 15/o posto nella classifica generale.
Guido Castelli, sindaco della città, afferma che: "il merito è soprattutto dell'innovazione, più che del lavoro" , facendo riferimento nello specifico all'alto numero di startup. Visionando meglio la classifica tre delle altre province marchigiane sono ben salde nella prima metà.
La città di Fermo, anche se è 57/a, incrementa la sua posizione di 6 posizioni. Diminuisce l'appeal di Macerata che scende al 31/o posto, mentre Pesaro è al 34/o, con un balzo di 9 posizioni, la città di Ancona cala invece di 9 posti.
Più in generale la miglior qualità della vita arriva dalle zone alpine. belluno infatti si aggiudica la 28a edizione dell’indagine annuale. I primi sette posti della classifica che misura il benessere, non solo economico, dei territori italiani sono tutti dominati da province di montagna.
Aosta e Trento, pur essendo in una fase di assestamento, migliorano il ranking 2016. Il Sole 24 ORE pubblicò la prima indagine nel 1990, oggi come allora, il capoluogo veneto, torna al vertice. Per quel che riguarda i singoli parametri stupisce e vince per il minor numero di reati in rapporto alla cittadinanza. Altri dati molto interessanti sono: il basso valore dei protesti pro capite, e un incoraggiante livello di occupazione in rapporto alla popolazione.
Il sud purtroppo stenta a decollare, nelle ultime tre posizioni troviamo Reggio Calabria, Taranto e Caserta. La classe politica italiana dovrebbe farsi un'esame di coscienza visto che nel 2017 il Paese sembra essere tagliato in due parti e la questione meridionale sembra essere più attuale che mai.
Ma come sono messe le metropoli italiane?
Tralasciando Palermo, che avanza di due gradini rispetto al 2016 (ci riferiamo comunque al 97° posto), e Napoli, che è al 107°, tutte le altre sono in netto calo: chi molto (Genova, -27 posizioni) e chi in modo minore (Torino - 5). Fa scalpore la capitale, Roma: 11 posizioni in meno fino al attuale 24° posto. La cura della Sindaca Raggi quando porterà i suoi frutti?