Se pensate che i cosiddetti super ricchi siano preoccupati solamente dell'altalena dei prezzi nei mercati finanziari o della variazione dei tassi di interesse sulle valute, dovreste ricredervi. A togliere il sonno ai cosiddetti High Net Worth Individual (ovvero persone con almeno un milione di dollari di investimenti, senza tenere conto delle proprietà immobiliari) vi sarebbe infatti il continuo incremento nella speranza di vita.

Il fenomeno è stato evidenziato all'interno di una recente pubblicazione da parte di Ubs, che ha aggiornato la propria ricerca annuale in merito a chi possiede risorse finanziarie ingenti. I dati a conferma del trend sono stati infatti raccolti ed elaborati sulla base delle risposte date da oltre 5mila individui residenti in tutto il mondo, tra cui spiccano anche diversi centinaia di profili italiani.

Come cambia l'atteggiamento dei ricchi sulla base dell'aspettativa di vita

Stante le premesse appena descritte, la ricerca registra il diverso approccio delle persone con elevati patrimoni rispetto al problema del continuo aumento di longevità.

Una questione che evidentemente tocca in particolar modo chi può permettersi ingenti spese in età avanzata nel mantenimento del benessere psicofisico e della propria salute. Tanto che sono sempre di più a ritenere possibile toccare la soglia dei 100 anni di vita, cioè quasi il 70% del campione preso in analisi. Un dato che risulta comunque distante dalle medie nazionali anche dei Paesi nei quali la speranza di vita registra picchi più elevati.

Le preoccupazioni per le implicazioni del rischio longevità sul patrimonio

È così che un elemento positivo dal punto di vista della qualità della vita si trasforma contemporaneamente anche in un fattore di rischio. La principale preoccupazione davanti a costi sanitari crescenti è di dover cambiare le proprie abitudini di spesa, ma anche di non riuscire a preservare la propria ricchezza oppure il proprio tenore di vita.

Altro elemento da tenere in considerazione è la necessità o possibilità di proseguire nell'attività lavorativa. Le persone con elevato patrimonio pensano infatti che la prosecuzione della professione possa risultare di aiuto per mantenere un elevato livello di salute, se non una via obbligata per preservare il livello di benessere finanziario raggiunto, vista la maggiore longevità. Ed ovviamente tutto ciò ha un impatto anche sugli investimenti, con il cambio di paradigma che ha spostato l'attenzione dei ricchi dal medio termine al lungo periodo. Insomma, anche per i ricchi una vecchiaia serena sarà sempre di più il frutto di un'attenta programmazione.

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