Ancora fermento sul mercato NPL italiano in particolare per quanto riguarda il consolidamento dell'attività di debt collection. Dopo la Maxi operazione di Jv tra Intesa Sanpalo e Intrum e lo shopping di inizio anno del fondo Arrow Global, arriva una nuova operazione di M&A che vede come protagonisti Banca IFIS in qualità di acquirente e FBS, storica società di debt collection, come società acquisita.
Le pressioni da parte delle autorità regolamentari, nella direzione di una riduzione degli stock NPL per gli istituti di credito, se da un lato dovrebbero indurre maggiore disciplina di bilancio nelle banche e favorire le operazioni di cessione, dall'altro aprono rilevanti opportunità di crescita per tutti gli operatori dello special servicing dei crediti deteriorati e di valorizzazione delle società operanti in questo settore.
Con questa chiave di lettura prospettica si possono spiegare le numerose operazioni di acquisizione di servicer italiani da parte di operatori stranieri o di spin off delle piattaforme di gestione da parte degli istituti di credito.
Il dettaglio dell'operazione
Banca IFIS ha rilevato il 90% del capitale di FBS per un controvalore di circa 58.5 milioni, acquisendo anche la titolarità di un portafoglio di crediti deteriorati per un controvalore di 1,3 miliardi. La piattaforma di debt collection ad oggi ha in gestione circa 7 miliardi di crediti non performing.
La società oggetto di acquisizione opera sia come special che master servicer,è iscritta all'allbo Unico Intermediari Finanziari ex art. 106 TUB, e opera nel settore NPL anche come consulente per due diligence e investitore autorizzato.
Le sinergie dell'acquisizione dovrebbero includere una valorizzazione aggiuntiva dell'Area NPL di Banca IFIS anche con un focus dedicato al real estate, un ampliamento dell'offerta di servizi e la valorizzazione della piattaforma tecnologica proprietaria di FBS. Il management della società acquisita rimane confermato e gli azionisti storici rimarranno nel capitale per il 10%, non oggetto di vendita nell'immediato.
Un mercato concentrato e maturo
La nuova operazione di integrazione tra un soggetto investitore e una società di servicing si iscrive in un quadro abbastanza delineato che vede una rilevante concentrazione nell'attività di special servicing, con una frequente integrazione tra soggetto acquirente e società di gestione al fine di allineare gli interessi.
Accanto ai tre player principali, con asset under management superiore ai 30 miliardi, DoBank, Cerved e Intesa Intrum, si delinea una sorta di secondo livello con operatori come Guber Spa (di recente dotato di licenza bancaria e partecipato dal fondo Varde), Phoenix Asset Managment (di recente acquisito per la quota di maggioranza dagli investitori di riferimento PIMCO e Anacap), Sistemia (partecipata dal fondo KKR) e appunto FBS ora entrata a far parte del gruppo Banca IFIS.
Come testimoniato anche dalla recente operazione di cartolarizzazione di MPS, il processo di risanamento e pulizia di bilancio degli istituti di credito italiani, costituisce una rilevante opportunità per tutti gli operatori dello special servicing.