La Legge di Bilancio 2019 conterrà tutti i provvedimenti cardine del contratto di Governo firmato da Luigi Di Maio per il M5S e Matteo Salvini per la Lega. Quindi, reddito di cittadinanza, flat tax e riforma delle Pensioni. A confermarlo è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. L'esponente legista ha fatto diretto riferimento al programma di Governo contenuto nel Contratto per il Governo del Cambiamento e ha affermato che l'Esecutivo di Giuseppe Conte, di cui lui stesso fa parte, ha il dovere morale di provare a realizzare quanto contenuto in quel programma.

Anche se ha precisato nei limiti e secondo le reali possibilità

Il realismo di Giorgetti

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, come sottolineato dall'agenzia di stampa Agi, ha affermato di rendersi pienamente conto che a livello internazionale occorre tenere conto sia dei mercati internazionali che delle sollecitazioni provenienti dalla Commissione europea. Ma ribadisce che sia lui che tutto il Governo sono determinati ad impegnarsi al massimo. Sia il reddito di cittadinanza che la flat tax, come anche la riforma delle pensioni, in particolare della legge Fornero, sono elementi caratterizzanti questo Governo. Costituiscono in effetti il suo Dna. Di conseguenza non parlare di queste cose sarebbe un tradimento del mandato elettorale per Giancarlo Giorgetti.

Le dimissioni smentite di Tria

Le dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio arrivano direttamente da Palazzo Chigi durante una fase abbastanza surriscaldata interna alla maggioranza di Governo. Infatti, su diversi organi di stampa erano uscite delle indiscrezioni circa delle possibili dimissioni del ministro dell'Economia Giovanni Tria a causa, si diceva, di forti tensioni con i vertici del M5S.

In particolare, con il Vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Tria avrebbe minacciato di dimettersi per evitare di essere il capro espiatorio nel caso il Governo avesse varato una Manovra non perfettamente rispondente agli impegni assunti nel Contratto di governo. Le minacce di dimissioni di Tria sarebbero poi state smentite ufficialmente.

Comunque, diversamente da Giorgetti, Tria aveva assicurato la volontà del Governo di realizzare la flat tax. Ma aveva specificato che era una misura che richiede tempo e necessita che vengano riformate anche le tax expenditures. Inoltre aveva chiarito che si sarebbero rispettati gli impegni presi in sede europea, in particolare in relazione al rispetto del rapporto deficit/Pil, proprio per evitare che lo Spread risalisse e si mangiasse qualunque tipo di flessibilità guadagnata sforando i parametri. Queste dichiarazioni di Tria sarebbero state alla base delle frizioni con Luigi di Maio.

Lezzi: 5 milioni di italiani poveri

La ministra per il Sud, Barbara Lezzi, commentando queste dichiarazioni di Tria, durante la trasmissione Radio Anch'io, aveva fatto capire che nonostante si possa ragionare su molte cose nell'arco temporale della legislatura da qualcosa si deve partire.

E questo "qualcosa" per la ministra è il reddito di cittadinanza. Anche perché ci sarebbero 5 milioni di italiani in povertà assoluta a cui devono essere date delle risposte. Quindi le attuali dichiarazioni di Giancarlo Giorgetti non sarebbero altro che una conferma della linea che il Governo vuole seguire. Al ministro Tria rimane il non facile compito di trovare le coperture finanziarie necessarie per riuscire almeno ad avviare le riforme.