Lo spread stamani è oltre quota 310. Il governo gialloverde ora comincia a prendere seriamente le dichiarazioni internazionali, ma Salvini non arretra. Il vicepremier parla di speculatori "alla Soros" che stanno portando avanti un attacco mirato al nostro Paese, ma dichiara anche che non arretrerà sulla manovra.

Spread, Giorgetti preoccupato ma Salvini no

Al Carroccio l'aria si fa più tesa e qualcuno comincia ad agitare lo spettro dei mercati che complottano contro il governo. Salvini, come altri leghisti, è sicuro che l'aumento dello spread sia collegato a un attacco strumentale contro il nostro Paese: "Una manovra di speculatori alla vecchia maniera" sostiene il ministro dell'Interno.

Gli speculatori starebbero puntando sul crollo dell'Italia per comprarsi a poco le aziende sane che sono rimaste. Il leader del Carroccio, pur accettando l'importanza dei mercati nell'economia nazionale, ha ribadito che al primo posto vengono i cittadini italiani, garantendo il diritto al lavoro, alla famiglia e alla vita, "diritti che vengono prima dello spread". Lo scontro in atto, secondo Salvini, è tra l'economia virtuale e quella reale; i cittadini votano al di là di quanto scritto sui giornali. La linea del vicepremier è di non arretrare di un millimetro, anche se a via Bellerio (sede della Lega) qualcuno riferisce che Giancarlo Giorgetti è preoccupato proprio per il brusco aumento dello spread e soprattutto per il conseguente pericolo che le agenzie di rating declassino l'Italia.

All'interno del movimento leghista non tutti sono contenti della recente manovra finanziaria, in particolare l'ala veneta della Lega si lamenta che troppi fondi sono stati destinati al reddito di cittadinanza. Il governo però non ha un piano B, e se lo spread dovesse arrivare anche a cifre altissime come avvenuto nel 2011 (500, 600 o addirittura 700) Salvini ha rassicurato che l'Italia non farà la fine della Grecia.

Salvini non si fa intimidire

Il leader del Carroccio inoltre lancia un appello agli speculatori, informandoli che stanno solo sprecando tempo e denaro poiché il governo andrà avanti come ha fatto finora. Un Salvini battagliero che non ha nessuna voglia di cedere ai ricatti dei mercati, anche perché in diverse occasioni ha ribadito che metterà sempre i diritti dei cittadini al primo posto. Salvini vede in Junker, Moscovici e altre personalità di Bruxelles i veri nemici dl nostro Paese: "l'Unione Europea sbanda come un autobus mal guidato".