Emissioni nocive, tutela ambientale e salute dei cittadini: questi i fattori che hanno portato la Comunità Europea a valutare l’inserimento di norme che potrebbero di fatto mettere al bando alcuni autoveicoli alimentanti a gasolio. In forza a nuovi interventi normativi comunitari, che hanno come obbiettivo l’abbattimento delle emissioni nocive prodotte dalle autovetture che circolano sulle nostre strade, quelle ad alimentazione diesel, più precisamente le euro 3 o inferiori potrebbero diventare non più utilizzabili. In pratica, norma che costringerebbero molti italiani a cambiare auto, se ne hanno la possibilità, perché altrimenti resterebbero a piedi.

Una notizia che ha fatto il giro dei media e del web e che riguarda un numero rilevante di cittadini perché come riporta un articolo del settimanale “Panorama” di ieri 14 novembre, nella nostra penisola sono tantissimi i veicoli iscritti alla motorizzazione che presentano le caratteristiche della messa al bando di queste ipotetiche novità normative comunitarie.

Limitazioni già attive ma da inasprire

Per contenere queste emissioni altamente inquinanti da anni molte regioni italiane adottano strumenti di limitazione che evidentemente, secondo la Ue non bastano e vanno implementate con un intervento più radicale. Basti pensare alle targhe alterne ed alle altre limitazioni imposte ai possessori di veicoli diesel euro 3 in molte città italiane.

I numeri italiani però sono allarmanti, come dimostra Panorama che ha prodotto una analisi territoriale che mette in risalto come il Sud della nostra penisola sia l’area dello stivale dove maggiormente sono collocate queste auto. Rielaborando i dati ufficiali del Ministero dei Trasporti oggi in Italia ci sarebbero circa 5 milioni di veicoli iscritti alla motorizzazione con motori euro 3 o inferiori.

Più di un veicolo ogni 10 quindi sarebbe fuorilegge se davvero la scure europea si abbattesse sull’Italia. Nello specifico dei motori a gasolio, ogni 3 veicoli immatricolati regolarmente in Italia sarebbe da fermare.

La dislocazione territoriale dei veicoli inquinanti

Da regione a regione cambia di molto questa percentuale, come riporta l’articolo del settimanale.

Uno dei siti di riferimento del settore, “Facile.it”, ha stilato una graduatoria delle Regioni con auto di questo tipo. Nei primi 8 posti ci sono regioni del Sud Italia. Molise e Basilicata, le capoclassifica, hanno numeri simili e allarmanti, con una auto ogni 5 dei loro residenti che sarebbe euro 3 o inferiore. In pratica, quasi il 22% delle auto sarebbe dannosa per l’ambiente. Numeri inferiori ma comunque degni di nota in Calabria, Puglia, Campania, le nostre Isole e l’Abruzzo. Valle d’Aosta, Toscana, Friuli e Liguria invece sono le Regioni dove l’incidenza in percentuale di queste autovetture è inferiore. La novità se davvero diventasse normativa vigente come dicevamo, costringerebbe molti a cambiare auto, aspetto questo che probabilmente è l’altro motivo che spinge i legislatori europei a prevedere la messa al bando di questi veicoli. Il rilancio delle vendite in un settore che sembra tra quelli più in crisi è un effetto che sicuramente si avrà con numerosi soggetti che andrebbero a cambiare auto.