Intervistato su 'La Verità' da Carlo Tarallo, l'economista e professore universitario, Sergio Cesaratto, ha discusso del suo ultimo libro (editore Imprimatur) intitolato Chi non rispetta le regole? Italia e Germania, le doppie morali dell'euro.

Secondo il professore ordinario di Politica monetaria e fiscale dell'unione economica e monetaria europea, già prima degli anni Novanta, l'Italia si è impegnata a fare una politica di risanamento della finanza pubblica, con la conseguenza di veder calate, gradatamente, sia la domanda interna che la produttività.

Cesaratto: 'La Germania contribuisce poco alla domanda interna mondiale'

Nell'ultimo decennio l'Italia ha fatto degli sforzi notevoli che ha pagato con forti tagli alla spesa statale ed effetti negativi sulla domanda interna. A differenza dell'Italia, la Germania invece ci ha guadagnato, perseguendo una sua vecchia politica di mantenere l'inflazione più bassa rispetto agli altri Stati europei. Con sistemi di cambi fissi come l'euro, gli Stati europei non potendo più svalutare la propria moneta, di conseguenza non riescono più a guadagnare competitività. E, in seguito alla crisi del 2008, l'euro, indebolendosi, ha rafforzato però le esportazioni tedesche su scala internazionale.

Per l'economista post-keynesiano, il problema di questa Ue, è proprio la Germania e non l'Italia o qualche altro Paese europeo.

Più e più volte, gli Stati Uniti hanno esortato le più grandi potenze mondiali come Cina, Giappone e anche Germania a sostenere la domanda interna dell'intero globo terrestre. La Cina lo ha fatto, la Germania invece è soltanto interessata a vendere senza comprare. "Logico che poi gli Stati Uniti reagiscano imponendo alle esportazioni tedesche il protezionismo basato sui dazi", ha spiegato l'economista.

'La Francia è soltanto un fantoccio della Germania'

Per Cesaratto, inoltre, la Francia è soltanto un 'fantoccio' della Germania, un Paese economicamente molto debole. "E' soltanto illusoria l'Europa a trazione franco-tedesca", ha sostenuto. Infatti la Germania è parecchio astuta anche in questo: "Ha bisogno della finzione che in Europa si è in due a governare, ma non è affatto così", ha dichiarato il professore.

La Germania inoltre non è interessata più di tanto a ridiscutere le regole europee affinché si instauri una maggiore equità: la sua unica priorità è mantenere inalterata la propria supremazia economica, facendo essenzialmente i propri interessi. "E se l'Italia decidesse un bel giorno di fuoriuscire dall'Ue, la Germania non si porrebbe troppi problemi".

Prescindendo dalla Germania, quali soluzioni per rimettere in cammino l'economia italiana? "In questo momento l'Italia per risollevarsi necessiterebbe di maggiore flessibilità, un aumento della domanda interna e una banca centrale che la sostenga", ha concluso il professor Cesaratto.