La società detentrice dei diritti di alcuni manga e anime celebri in tutto il mondo, tra i quali la Hello Kitty, è stata sanzionata per violazione delle leggi antitrust: secondo la Commissione Europea con sede a Bruxelles l'azienda giapponese Sanrio non avrebbe garantito una corretta concorrenza nel mercato libero europeo. Per questo motivo la società di Hello Kitty dovrà pagare una multa di oltre 6 milioni di euro come risarcimento della violazione delle norme sulla concorrenza di mercato. Oltre al noto marchio della gattina rosa, la società avrebbe guadagnato oltre 1 miliardo di dollari l'anno per altri marchi quali My Melody, Little Twin Stars, Keroppi e Chococat.

La vicenda della società di Hello Kitty

Secondo l'inchiesta portata avanti dalla Commissione Europea la società giapponese Sanrio avrebbe impedito agli operatori commerciali di vendere merci soggette a licenza ad altri paesi all'interno dello Spazio Economico Europeo. Ma in questo modo avrebbe violato per 11 anni le leggi sulla libera concorrenza del mercato. Le barriere interne del mercato sarebbero state imposte dalla società giapponese dal 1 gennaio 2008 al 21 dicembre 2018, per cui ora è stata condannata a pagare una sanzione di 6,5 milioni di euro. In realtà la sanzione sarebbe stata ancora maggiore se la società stessa non avesse cooperato al di là dei propri obblighi giuridici. Infatti la Commissione Europea ha sancito all'ammenda uno sconto del 40%, dato che la società Sanrio ha fornito elementi di prova e ha riconosciuto la colpevolezza in merito a fatti relativi alle norme in materia di concorrenza.

I vantaggi del mercato unico europeo

La commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager ha dichiarato che d'ora in poi sarà possibile acquistare i prodotti della società Sanrio in qualunque paese d'Europa e ai prezzi più vantaggiosi. La limitazione commerciale prevista dalla società giapponese riguardava tutti quei prodotti legati ai marchi di Hello Kitty e ad altri quali My Melody o Little Twin Stars, Keroppi e Chococat.

Infatti le clausole imposte dalla Sanrio prevedevano la perdita dei contratti per tutti coloro che violavano tali imposizioni. Questo sistema a circuito chiuso aveva garantito per i marchi della società giapponese un business enorme di oltre un miliardo di dollari, per circa undici anni. La decisione della Commissione Europea ha confermato il rispetto delle leggi sulla concorrenza, secondo cui gli operatori commerciali possono vendere merci ad altri paesi europei senza dover stipulare alcuna clausola di limitazione che precluda il libero commercio e violando le leggi Antitrust.