L’ultimo versione del decreto legge Fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 contiene una serie di importanti novità che mirano a colpire i grandi evasori, abbassando le soglie oltre le quali i reati tributari diventano perseguibili penalmente e aumentano altresì le soglie all’uso del contante. Questo pacchetto di misure entrerà in vigore 15 giorni dopo la conversione in legge del Decreto Fiscale.

Sanzioni detentive aumentate e soglie diminuite: tutti i dettagli

Scatterà il carcere per alcuni reati se si superano i 100mila euro di imposta evasa.

Più nel dettaglio, nel caso di dichiarazione fraudolenta con fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, viene introdotto un inasprimento della pena che va da 4 a 8 anni di carcere quando la somma evasa supera i 100mila euro. Stesse sanzioni sono previste per chi emette fatture o documenti per consentire ad altri l'evasione. Per l'omessa dichiarazione si rischia invece da 2 a 6 anni di carcere. Per chi non versa le ritenute, invece, scatta il carcere se l’importo è pari a 100mila euro (prima era pari a 150mila euro). Tutto questo vale anche per gli omessi versamenti Iva (la soglia da 250mila euro scende a 150mila euro ).

Il carcere aumenta anche per la frode "mediante altri artifici" e per la dichiarazione infedele (che passa da 1 a 3 anni a un minimo di 2 a un massimo di 5 anni).

La soglia dell'imposta evasa, scende da 150 a 100mila euro. Ciò significa che per il Fisco sarà molto molto facile individuare le dichiarazioni intenzionalmente “sbagliate” grazie agli attuali metodi di accertamento automatizzati e quindi superate determinate soglie scatterà la denuncia penale e inizierà il relativo procedimento.

Quando c’è qualcosa che non va infatti l’Agenzia delle Entrate farà scattare la contestazione delle violazioni con l’invio della cartella esattoriale e quindi con la segnalazione di reato, direttamente alla Procura competente. I nuovi reati riguarderanno tutte le dichiarazioni del prossimo anno, dunque quelle che si riferiscono ai redditi dell’anno d’imposta 2019.

Le novità accordate non riguardano solo il carcere per gli evasori, ma ci sarà una stretta anche sui contanti.

Pagamento in contanti: ecco come il Governo lo sta scoraggiando

Dal 1^ luglio 2020 scenderà la soglia dei pagamenti in contanti da 3 mila euro a 2 mila euro e da gennaio 2022 scenderà invece a mille euro. L’obbligo dei pagamenti tracciabili scatterà per i canoni di locazione, i pagamenti nel settore del commercio e dei servizi, l’acquisto di servizi di pubblicità online, i pagamenti degli F24.

Dal 1^ luglio 2020 scatterà anche l’obbligo del POS per tutti i commercianti. Questo significa che sono previste multe per coloro che non accettano pagamenti con carta. La sanzione sarà pari a 30 euro più il 4% del valore della transazione.

L'obbligo di accettare pagamenti con carta riguarda qualsiasi importo. Dal canto suo, il Codacons si è schierato contro tale misura e ha lanciato l’allarme rincari per i consumatori italiani legati alla misura introdotta in manovra”. Tra costi di installazione dei Pos e commissioni interbancarie, ogni famiglia rischia di subire un aggravio di spesa di 77 euro annui.

Si incoraggia inoltre la fatturazione elettronica a discapito dell’uso del contante nei pagamenti. La speranza è quella di trarne fonte di maggiori entrate. Viene infatti predisposto un apposito piano "cashless" per raggiungere l'obiettivo di abbassare il tetto dei pagamenti in contanti. Si sta pensando anche ad un"super bonus" da riconoscersi all'inizio del 2021 con riguardo alle spese effettuate con strumenti di pagamento tracciabili nei settori dove è molto diffuso l'uso del contante.

Da una parte quindi ci saranno estrazioni e premi speciali (la lotteria degli scontrini) per le spese pagate con moneta elettronica, dall’altra parte sanzioni per il mancato rilascio dello scontrino elettronico da parte degli esercenti commerciali.