Colpo di scena nella corsa alla presidenza nazionale di Confindustria in vista della scadenza del mandato di Vincenzo Boccia. In questi giorni, infatti, Giuseppe Pasini (presidente di Aib e Feralpi Group) ha rinunciato alla candidatura ai vertici di Viale dell'Astronomia.

L'imprenditore ha scritto una lettera per spiegare le ragioni della sua decisione, affermando di aver capito che non sarebbe riuscito ad ottenere i voti necessari per la nomina. Al momento, dunque, è sfida a due tra Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda che in questa fase viene dato come favorito, e Licia Mattioli, facente parte del team dei vicepresidenti che affiancano l'uscente Boccia.

La lettera di Giuseppe Pasini

Nella lettera scritta e indirizzata ai suoi sostenitori, Giuseppe Pasini ha chiarito quali sono stati i motivi che l'hanno spinto a farsi da parte, pur ribadendo la piena disponibilità a collaborare con il prossimo presidente di Confindustria. Innanzitutto ha ricordato che in un momento delicato come questo, in cui l'emergenza sanitaria sta creando delle difficoltà all'economia e agli stili di vita degli italiani, aveva chiesto invano di rinviare l'iter di elezione del nuovo dirigente.

L'imprenditore bresciano ha poi sottolineato che Confindustria deve tornare ad essere propositiva e soprattutto deve rivolgersi ai suoi interlocutori con "forza e chiarezza" per far sì che possa ritornare a svolgere il suo ruolo centrale di "casa dell'industria" sia in Italia che all'estero.

Infine ha chiarito che il suo programma aveva ottenuto diversi consensi, ma questi non gli sarebbero bastati per riuscire a primeggiare nella corsa al vertice della confederazione.

La candidata Licia Mattioli ha voluto ringraziare Pasini che l'ha informata prontamente della sua decisione di non competere più per la presidenza.

Subito dopo ha affermato di condividere le sue idee su economia circolare, energia e sostenibilità, sottolineando che continuerà ad appoggiarle in pieno.

La geografia delle alleanze elettorali per la presidenza di Confindustria

A questo punto, dopo la rinuncia di Pasini, i candidati principali alla presidenza di Confindustria sono Carlo Bonomi e Licia Mattioli.

Bonomi può contare sul sostegno dell'Emilia Romagna, su gran parte del Nord Est e su quasi tutta la Lombardia.

La candidata piemontese vanta i favori di Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Toscana meridionale e alcune realtà del Nord Est come Verona e Belluno. Nell'Italia meridionale, Puglia e Calabria sono con Mattioli, mentre al momento la Campania risulta divisa tra i due candidati.

In attesa di capire come si schiereranno coloro che avevano deciso di appoggiare Pasini, in questa fase Bonomi pare sia in vantaggio con potenziali 95 voti, mentre Mattioli sarebbe a quota 65. Ricordiamo che, per essere eletti alla presidenza di Confindustria, bisogna ottenere la maggioranza su 180 votanti complessivi.

Guardando ai programmi, mentre Licia Mattioli punta ad una sorta di continuità con la gestione Boccia, Bonomi è propenso ad introdurre una serie di cambiamenti. Il voto finale è atteso per il 26 marzo, salvo slittamenti dell'ultimo momento per l'emergenza sanitaria.