Nel pomeriggio del 16 aprile c'è stato il voto per via telematica per l'elezione del nuovo presidente della Confindustria. Il vincitore è stato il presidente Assolombarda Carlo Bonomi che ha ottenuto 123 voti contro i 60 della vicepresidente uscente, la piemontese Licia Mattioli. La sua elezione tecnicamente è definita una "designazione", in quanto la sua investitura ufficiale è prevista per l'assemblea plenaria convocata per il 20 maggio. L'industriale lombardo prende il posto del campano Vincenzo Boccia per il prossimo quadriennio.

Chi è Carlo Bonomi

Carlo Bonomi è nato a Crema nel 1966 ed diventato presidente di Assolombarda nel giugno del 2017, ma in precedenza è stato membro del consiglio direttivo nell'organismo di categoria degli industriali. Come imprenditore è il presidente del consiglio di amministrazione della Synopo, una società impegnata nella produzione della strumentazione medica e dei consumabili per la neurologia, che controlla due aziende manifatturiere collegate, la Sidam e la Bic Medical Europe.

Bonomi è altresì presidente del consiglio di amministrazione della Ocean e Marsipium, è consigliere indipendente della Springrowth, ed è inserito nel consiglio di amministrazione della Dulevo International. E' anche membro del Consiglio generale di Confindustria e del Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombarda, dal giugno del 2017 è componente del Consiglio Generale di Aspen Institute Italia, dell'Istituto per gli studi della politica internazionale e dal novembre del 2018 è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione dell'Università Bocconi di Milano.

Dal luglio del 2018 è diventato past president della onlus di Monza Cancro Primo Aiuto, che si occupa dell'assistenza ai malati di tumore e delle loro famiglie.

Le prime parole di Bonomi dopo la designazione a presidente

In una fase in cui molte aziende sono state chiuse per l'emergenza sanitaria, l'imperativo è la ripartenza del mondo industriale. In un commento a caldo - appena designato presidente - lo stesso Bonomi ha detto: "Non è il momento di gioire".

E poi entrando nel merito delle questioni da affrontare ha affermato: "Dobbiamo metterci immediatamente in condizioni operative tali per affrontare con massima chiarezza ed energia la sfida tremenda che è davanti a noi, continuare a portare la posizione di Confindustria su tutti i tavoli necessari rispetto a una classe politica che mi sembra molto smarrita in questo momento e non ha idea della strada che deve percorrere il nostro Paese".

Aggiungendo: "La voragine del PIL è tremenda e far indebitare imprese non è la strada giusta, l’accesso alla liquidità non è immediato". E concludendo: "L'Italia ha bisogno di un ceto imprenditoriale che si assuma le responsabilità per segnare la via di questo Paese e portarlo nel futuro".