Come annunciato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del Consiglio dei Ministri del 13 maggio 2020, e come peraltro già previsto dall’ultima bozza recante la stessa data, nel nuovo Decreto Rilancio (ribattezzato ironicamente dalla stampa “decreto Ritardo” per via dei ripetuti rinvii del Consiglio dei Ministri) le misure previste per il mese di marzo sono state prorogate anche per i mesi di aprile e maggio seppur con delle variazioni per i professionisti iscritti alla gestione separata INPS.

Bonus per gli iscritti alla gestione separata INPS

L’art. 89 del nuovo Decreto Rilancio intitolato “Nuove indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19” prevede che ai soggetti già beneficiari per il mese di marzo dell’indennità venga corrisposta la medesima indennità pari a 600 euro anche per il mese di aprile 2020. Per il mese di maggio invece, i liberi professionisti titolari di partiva IVA iscritti alla gestione separata, che non siano titolari di pensione e non siano iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria, riceveranno un bonus di 1000 euro a patto che abbiano subito una riduzione di reddito nel bimestre marzo-aprile 2020 pari ad almeno il 33 per cento rispetto a quello del relativo bimestre del 2019.

Ai fini della quantificazione del reddito bisognerà sottrarre dai compensi le spese sostenute nel bimestre in base al principio di cassa, quindi facendo in riferimento a quanto effettivamente incassato. La domanda andrà presentata all’INPS e bisognerà autocertificare i suddetti requisiti. Dopodiché l’ente previdenziale trasmetterà le domande all’Agenzia delle Entrate che provvederà alla verifica dei requisiti.

Bonus per i professionisti iscritti alle casse previdenziali private

Per i professionisti iscritti alle casse previdenziali autonome (come avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti e periti agronomi) è riconosciuto per i mesi di aprile e maggio lo stesso bonus già previsto (ed erogato) per il mese di marzo, ovvero di 600 euro.

L’art. 81 del Decreto Rilancio, modificando l’art. 44 del Decreto Cura Italia, ha quindi previsto l’estensione del “reddito di ultima istanza” per i mesi di aprile a maggio senza ulteriori requisiti. Con molta probabilità il beneficio sarà erogato in favore di coloro che hanno già richiesto ed ottenuto il bonus per il mese di marzo. Ricordiamo però che ad oggi molti professionisti, sebbene in possesso dei requisiti per il bonus di marzo, pur avendone diritto, non hanno ancora ricevuto l’accredito del bonus. Sta di fatto che il fondo di ultima istanza è stato rifinanziato con una dotazione di 1.200 milioni di euro. Il bonus per il mese di marzo è stato richiesto da più della metà degli avvocati, categoria molto colpita dalla crisi economica conseguente al Covid-19.

Difatti per la giustizia, sebbene formalmente sospesa fino all’11 maggio, in realtà la ripresa non è ancora iniziata in quanto mancano protocolli uniformi a livello nazionale per consentire l'adeguato svolgimento delle udienze da remoto, ma soprattutto il personale degli uffici giudiziari non è ancora equipaggiato e formato per affrontare una tale rivoluzione della macchina giudiziaria. Del resto anche gli stessi avvocati non sembrano voler accettare tale modalità di esercizio della professione poiché verrebbero meno diritti e garanzie fondamentali del processo.