Il Decreto Semplificazioni propone un nuovo strumento anti-evasione. Gli enti locali, così come già accade per la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Entrate, potrebbero avere accesso all'analisi dei rapporti finanziari di ciascun soggetto. A fare luce sulla vicenda è un articolo de il Messaggero, firmato da Umberto Mancini. Nel pezzo si sottolinea come la scelta sia destinata a far discutere dato che, teoricamente, darebbe a funzionari comunali e regionali la possibilità di accedere ai movimenti economici di un creditore, destando interrogativi sull'eventuale violazione del diritto alla privacy.

Occorre, però, analizzare ciò che potrebbe accadere sulla base di quelli che sono i testi ufficiali.

Decreto Semplificazioni diventato legge

Lo scorso 10 settembre la Camera ha dato il definitivo Si alla conversione in legge del Decreto Semplificazioni. L'articolo 17 bis sottolinea come "ai fini della semplificazione di riscossione degli enti locali amplia il potere di questi ultimi richiamando l'articolo 1, comma 791, lettera "a" della legge di Bilancio del 2019". In quest'ultimo testo si legge come, in riferimento agli enti locali, "ai fini della riscossione, anche coattiva, sono autorizzati ad accedere gratuitamente alle informazioni relative ai debitori presenti nell'Anagrafe tributaria".

Conti corrente ed autentico Grande Fratello Fiscale

Tradotto in parole povere sarà reso più semplice l'accesso ad informazioni che prima erano ottenibili unicamente con il via libera dell'Agenzia delle Entrate. Il Messaggero segnala, inoltre, come strumenti anti-evasione di questo tipo fossero usati con grande prudenza anche dalle Fiamme Gialle per la sensibilità delle informazioni delle quali si riusciva a venire in possesso.

E quest'ultima doveva comunque passare per l'Agenzia delle Entrate. Si segnala, nell'articolo, come fossero pochissimi funzionari, tutti identificabili e tracciabili, a poter accedere alla valutazione della situazione di eventuali creditori o soggetti da controllare. L'accesso alla banca dati fornisce, infatti, pressoché qualunque informazione relativa ad eventuali accrediti, salari, risparmi, spese e depositi.

La prima criticità che, dunque balza agli occhi, è che l'entrata in vigore delle nuove disposizioni farebbe crescere sensibilmente la platea di soggetti in grado di venire in possesso di un potere di controllo così significativo. Resta comunque da capire se, una volta entrato in vigore il nuovo sistema, non saranno gli stessi enti locali ad andare a disciplinarsi affinché ci sia un sistema di supervisione e selezione di quanti potrebbero effettuare operazioni di controlli di questo tipo.