Bonus spesa e Bonus Ristoro da 1.000 euro fra le misure adottate dal Governo per arginare la crisi economica scatenata dall'emergenza sanitaria da Coronavirus. I due aiuti, differenziati per categoria di beneficiari, saranno erogati rispettivamente dai comuni (Bonus Spesa) e dall'Inps (Bonus da 1.000 euro). Di seguito tutti i dettagli sulle due tipologie di sostegno, su chi ha il diritto a riceverli e sulla procedura di domanda.

Il Bonus spesa nei dettagli

Con l'entrata in vigore, il 24 novembre, del Decreto Ristori-ter, il governo ha stanziato un nuovo fondo del valore complessivo di 400 milioni di euro da suddividere fra i comuni d'Italia.

Questi ultimi saranno chiamati a distribuire, in completa autonomia e sulla base di specifici requisiti, le somme ricevute come sostegno ai nuclei familiari che si trovano in condizioni di grave difficoltà economica.

L'intervento, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, altro non è che un buono spesa utile alle famiglie per l'acquisto, presso i negozi convenzionati, di beni di prima necessità. Come già avvenuto nella passata primavera, toccherà alle amministrazioni comunali individuare i nuclei familiari maggiormente piegati dalla crisi economica, beneficiari dell'aiuto.

I requisiti per avere accesso al bonus spesa

Le istituzioni comunali, come affermato in precedenza, hanno libertà di decidere - in collaborazione con l'ufficio servizi sociali - le modalità e i criteri di affidamento del bonus spesa.

Si prevede vengano prese in considerazione delle linee guida per valutare correttamente l'ammissibilità delle famiglie al bonus.

Fra queste: il luogo di residenza, la composizione del nucleo familiare (numero di persone e di figli), il reddito, la disponibilità di somme sui conto correnti dei componenti e loro situazione lavorativa.

Altre informazioni utili e necessarie potrebbero essere l'ISEE familiare, il non percepire altri sussidi economici (Naspi, Reddito di cittadinanza e Cassa integrazione), oltre alla situazione patrimoniale.

L'importo del bonus spesa

L'importo da erogare sotto forma di bonus spesa varierà da un minimo di 300 a un massimo di 500 euro, in base al numero di componenti del nucleo familiare che presenta richiesta.

I comuni potranno utilizzare in maniera differente le somme affidate dal Governo acquistando e distribuendo direttamente i beni e i prodotti considerati di prima necessità alle famiglie che risulteranno idonee a percepire il bonus.

La procedura da seguire per fare domanda

La procedura di richiesta del bonus spesa potrebbe essere differente da Comune a Comune. Sarà sufficiente controllare la pagina internet di ciascun ente per consultare le modalità con cui una famiglia potrà fare domanda per il sussidio economico. Si prevede che i comuni utilizzeranno un modulo di autocertificazione per erogare il contributo a sostegno delle famiglie in stato di disagio economico. Una volta compilato il modello con le informazioni richieste, i comuni passeranno al vaglio le domande per verificare la rispondenza, ai criteri stabiliti, dei dati dichiarati nell'autocertificazione.

In aggiunta, sarà priorità degli stessi Enti indicare gli esercizi commerciali presso i quali il bonus potrà essere speso per l'acquisto di generi alimentari o prodotti di prima necessità.

Il provvedimento di solidarietà alimentare si suppone partirà a breve poiché, in base a quanto stabilito dal Decreto Ristori ter, il contributo messo a disposizione dal Governo deve essere distribuito ai comuni entro 7 giorni dalla sua entrata in vigore (24 novembre 2020).

Decreto Ristori quater da 1.000 euro

Non solo le famiglie nel mirino degli aiuti economici concessi dallo Stato per fronteggiare la crisi indotta dalla pandemia. Una nuova indennità è prevista dal Decreto Ristori quater (pubblicato in Gazzetta ufficiale il 30 novembre 2020) per i lavoratori, autonomi e dipendenti appartenenti a determinate categorie.

In particolare, il Ristoro quater rinnova il contributo una tantum di 1.000 stabilito dal primo decreto Ristori di agosto.

L'Inps con apposita circolare (n.137 del 26 novembre) fa il punto sulla situazione precisando che i lavoratori che hanno presentato la domanda per ricevere il bonus di agosto potranno usufruire della nuova indennità senza la necessità di presentare una nuova domanda. In questo caso, infatti, il riconoscimento avviene d'ufficio. Coloro, invece, che si apprestano per la prima volta a richiedere il bonus dovranno presentare domanda all'Inps entro e non oltre la data del 18 dicembre.

Oltre alle categorie che rientrano nell'elenco del Decreto di agosto, altri lavoratori potranno presentare domanda per beneficiare del bonus.

Nello specifico si tratta di:

  • lavoratori stagionali, a contratto di somministrazione (compresi quelli impiegati nel settore turismo e negli stabilimenti balneari);
  • lavoratori dello spettacolo;
  • lavoratori intermittenti;
  • incaricati alle vendite a domicilio;
  • lavoratori autonomi occasionali;
  • lavoratori dipendenti che operano in settori diversi dal turismo e degli stabilimenti balneari;
  • lavoratori a tempo determinato dei settori turistici e degli stabilimenti balneari.

L'Inps, in riferimento ai lavoratori impiegati nel settore turismo e negli stabilimenti balneari, stabilisce che questi potranno avere accesso al bonus nei seguenti casi:

  • abbiano cessato il rapporto di lavoro tra l'1 gennaio 2019 ed il 29 ottobre 2020;
  • abbiano svolto la prestazione lavorativa per un numero minimo di 30 giornate;
  • non siano titolari di trattamento pensionistico diretto, disoccupazione Naspi e lavoro dipendente.

Il servizio online per la presentazione della domanda è già attivo dal 30 novembre sul portale dell'istituto previdenziale.