Quando è possibile la cessione parziale dei crediti di imposta nel caso di interventi rientranti nei bonus edilizi e nel superbonus 110%? La questione, a due anni dall'utilizzo del superbonus come definito dal decreto legge "Rilancio", non ha trovato ancora una procedura univoca e definitiva ma, dalle regole applicate ai bonus edilizi e dai chiarimenti forniti dall'Agenzia delle entrate, è possibile accertare che la vendita dei crediti di imposta - o del beneficio derivante dallo sconto in fattura - sia possibile anche parzialmente, purché si rispettino specifiche condizioni applicate agli anni interessati dagli interventi, allo stato di avanzamento dei lavori raggiunto (Sal) e alla tipologia dei lavori stessi.
Per ultimi, l'Interpello dell'Agenzia delle entrate numero 279 e la circolare 23/E del 2022 sembrerebbero definire gli spazi consentiti per cedere il credito di imposta per quote.
Bonus, la cessione parziale del credito o dello sconto in fattura anche nel caso del superbonus
Fermo restante le difficoltà che si riscontrano per chi voglia suddividere le spese di un unico intervento agevolato in superbonus 110% o utilizzando gli altri bonus edilizi, la disciplina fiscale tende a consentire la "monetizzazione" dei vantaggi fiscali legati ai bonus. I dubbi sulla possibilità di frazionare i crediti non investono la seconda e la terza cessione per le quali la piattaforma dell'Agenzia delle entrate impone di evitare il frazionamento ulteriore degli importi delle singole rate annuali, ma la prima cessione, che può scaturire anche dall'utilizzo dello sconto in fattura.
Soprattutto perché quest'ultima opzione di vantaggio fiscale può essere sempre parziale, permettendo di conseguenza il mix con la cessione del credito. A vantaggio della possibilità di frazionare il credito di imposta vi sarebbero alcune conclusioni: la prima è quella per la quale risulterebbe difficile utilizzare la sola detrazione fiscale per la quota non interessata dallo sconto in fattura. La stessa disciplina chiarisce che il residuo dello sconto in fattura può essere portato in detrazione fiscale o utilizzato come cessione del bonus per la monetizzazione del relativo importo. Tutto ciò giustificherebbe la cessione parziale del bonus o del superbonus 110% come opzione alternativa.
Bonus, chiarimenti AdE 2022: scelta del mix cessione crediti e sconto in fattura, ecco quando è possibile
Oltre al mix della cessione del credito e dello sconto in fattura sugli importi dei bonus edilizi e del superbonus 110%, anche gli anni degli interventi, la tipologia dei lavori e gli stati di avanzamento consentirebbero la divisione del credito da cedere. In particolare, gli anni di svolgimento degli interventi sono stati oggetto di vari interpelli e circolari dell'Agenzia delle entrate (rispettivamente, il numero 279 del 2022, la 19/E e 23/E del 2022) in merito ai quali risulta chiaro che l'opzione scelta dal contribuente di cessione del credito in riferimento alle spese sostenute in uno specifico periodo di imposta non debba incidere sulla modalità di fruizione dei bonus edilizi in relazione ai costi sostenuti nel periodo di imposta successivo o in quelli successivi.
E, pertanto, se sulle spese rientranti nei bonus edilizi del 2020 il contribuente abbia deciso di utilizzare la detrazione fiscale diretta, nulla toglie che sulle spese dello stesso intervento sostenute nel 2021 o nel 2022 possa optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito di imposta. L'Interpello 279 del 2022 rafforza il beneficio per quote annuali dei bonus edilizi arrivando alla conclusione che il credito di imposta cedibile deve essere calcolato con riferimento ai costi sostenuti in ciascun anno di durata dell'intervento complessivo. Tali spese, peraltro, nel modello di comunicazione delle opzioni di scelta da inviare all'Agenzia delle entrate, devono riportare i relativi codici identificativi ed essere classificabili nel campo "Tipologia dell'intervento".
Bonus e superbonus 110%: quando conviene la cessione crediti o lo sconto in fattura?
Analogamente, anche gli stati di avanzamento dei lavori (Sal) dei bonus e superbonus edilizi possono portare a scelte differenti di detrazione fiscale o di cessione del credito o di sconto in fattura. Singoli Sal e saldo finale, dunque, si possono utilizzare separatamente in rapporto alle spese sostenute, determinando la relativa cedibilità in via separata e parziale rispetto al complessivo dell'intervento effettuato. La parzialità della cessione del credito può essere determinata anche dalla tipologia degli interventi. Nel caso del superbonus 110%, ad esempio, la stessa circolare 23/E del 2022 dell'Agenzia delle entrate ha chiarito che, in presenza di più lavori agevolabili - interventi trainanti di efficientamento energetico e trainati come l'installazione di colonnine di ricarica dei veicoli elettrici - si possa decidere, per ogni singolo intervento, se beneficiare della detrazione fiscale diretta oppure se ricorrere alla cessione del bonus o allo sconto in fattura.