Le iniziative messe in campo attraverso la misura fiscale del Superbonus 110% hanno rimesso in moto l’economia, soprattutto nel settore edile. Dalle notizie che arrivano in queste ore, però, si inizia a intravvedere una brusca interruzione della misura. Con molta probabilità non ci sarà una proroga per via dell'esaurimento della copertura finanziaria.

Stop alla proroga del Superbonus 110%, pericoloso per il debito dello Stato ai massimi storici

L’impossibilità di procrastinare il beneficio fiscale è causata anche dai meccanismi che riguardano la cessione dei crediti fiscali.

Il Bilancio statale con il suo debito pubblico rischierebbe di collassare, nonostante negli ultimi 8 mesi le procedure sulla cedibilità a terzi si sono sempre più ristrette.

Queste sono, in breve, le motivazioni circa l’interruzione della misura introdotta già da qualche anno dal Dl 34/2020. Un’interrogazione parlamentare sull’argomento, posta dal senatore De Bertoldi di FdI, è servita per conoscere le vere ragioni che stanno alla base della decisione, oramai quasi definitiva, dell’interruzione della misura al 31 dicembre 2023.

Cosa dice il Mef a proposito della proroga del Superbonus 110%

A relazionare in Commissione finanze del Senato, circa la questione in atto, è stata la sottosegretaria all'Economia e alle Finanze, Maria Cecilia Guerra.

La senatrice ha spiegato le motivazioni che impediscono la proroga anche dopo il 2023. Di contro, alcuni studi universitari presentati dall'interpellante, il senatore De Bertoldi, asseriscono invece che il Superbonus 110%, nel medio e lungo termine, porterebbe avere un impatto positivo sulle finanze statali. Il maggior gettito sull'Iva e sull’Ires – spiega il senatore interpellante – avrebbe rimpinguato in questi anni le casse statali di 811 milioni di euro.

La proroga dell'agevolazione fiscale, tuttavia, secondo il Ministero dell’Economia, comporterebbe maggiori oneri a discapito del bilancio dello Stato. Pertanto, sarebbe necessario un'idonea copertura per la sua riconferma.

Cessioni dei crediti fiscali: 'Sono ancora tantissimi i fenomeni fraudolenti'

Infine, per ciò che attiene alle cessioni dei crediti fiscali, le risposte della sottosegretaria al Mef non lasciano intravvedere margini positivi nei confronti della proroga.

Si preferisce tutelare gli interessi erariali (legati con le cessioni dei crediti stessi), complice il continuo manifestarsi di fenomeni fraudolenti legati a questo aspetto. Di parere opposto il senatore De Bertoldi, il quale ritenere inaccettabile definire questa misura "un'incidenza negativa sul bilancio dello Stato".