Una delle grandi questioni che attendono il Governo Renzi è la posizione da tenere nei confronti delle politiche economiche dell'Unione Europea, dell'austerity imposta dalla Germania e della stessa moneta unica, visto che non manca da anni il malcontento fra gli italiani sulle conseguenze del passaggio dalla lira all'euro.

Tuttavia, un recente sondaggio, pubblicato sul sito Scenaripolitici.com e realizzato tra il 25 e il 28 febbraio 2014, delinea un generale calo dei dissensi verso la moneta unica fra gli italiani. Dal sondaggio si evince che il 47% (+3% rispetto al precedente sondaggio) degli italiani è contrario alla reintroduzione della moneta nazionale, il 45% (-4% rispetto al precedente sondaggio) resta favorevole all'abbandono della moneta unica, l'8% è indeciso. 

Volendo, poi, analizzare il sondaggio in base all'appartenenza politica dell'intervistato, si evince che gli elettori della Lega Nord sono i più contrari alla moneta unica (il 92% vorrebbe un ritorno alla lira), mentre, invece, i più europeisti restano gli elettori del Partito Democratico (solo il 5% opterebbe per l'abbandono della moneta unica). 

Di qualche settimana fa un altro sondaggio, dell'Istituto Piepoli, che cerca di analizzare le ragioni dell'euroscetticismo in Italia. Dal sondaggio si evince che difficilmente gli elettori italiani, chiamati a scegliere se restare o meno nell'Euro, darebbero risposta negativa. Insomma, al di là di ogni scetticismo, la maggioranza degli italiani è ancora favorevole all'euro.

Inoltre, il 47% degli intervistati ammette che la sua opinione sulla moneta unica muterebbe in meglio se venisse meno la politica di austerity in modo da favorire lo sviluppo economico. Addirittura ben due terzi degli intervistati voterebbe sì ad un referendum che abolisse l'austerity.