Carceri, cibo, affettività e integrazione: nuova tappa alle Canarie per la delegazione italiana impegnata nel progetto Taste of Freedom, promosso nell'ambito del Programma di apprendimento permanente dell'Ue (azione Grundtvig). Si è svolto questa settimana Las Palmas, nell'isola di Gran Canaria, il nuovo meeting dell'iniziativa che coinvolge cinque Paesi. I partners dell'Italia - che ha proposto il progetto attraverso la condotta Slow Food di Massa Marittima rappresentata da Fausto Costagli - sono la Spagna, la Turchia, la Lituania e il Portogallo.



Carceri e cibo: progetto tra Italia, Spagna, Turchia, Lituania e Portogallo

Il gruppo di coordinamento, a distanza di un anno dal primo incontro in Portogallo e a sei mesi dal convegno conclusivo del progetto che si terrà in Italia a Massa Marittima il 31 maggio 2015, si è riunito a Las Palmas, dove ha anche visitato il carcere, per fare una valutazione quantitativa e qualitativa sulle attività realizzate e di quelle in corso, quindi per migliorare la qualità del progetto mettendone in evidenza punti di forza e quelli di debolezza.

Progetto Taste of Freedom, meeting a Las Palmas

A partecipare agli incontri tra il 3 e il 7 febbraio a Las Palmas, tra gli altri, la coordinatrice europea del progetto Manuela Sebeglia, il rappresentante del Centro territoriale per l'educazione degli adulti delle Colline Metallifere Diego Accardo; il funzionario dell'area pedagogica nel carcere di Porto Azzurro Barbara Radice; il funzionario di servizio sociale dell'ufficio esecuzione penale esterna di Siena e Grosseto e rappresentante il carcere di Massa Marittima Lucia Vespertino; il rappresentante della cooperativa sociale "Beniamino" Pietro Tatti, il responsabile della condotta Slow Food dell'Isola d'Elba Carlo Eugeni.



Taste of Freedom, gli obiettivi del progetto

L'obiettivo di Taste of Freedom è quello di promuovere nuove proposte educative negli istituti penitenziari mediante l'acquisizione di nuove conoscenze e competenze legate al cibo e al mangiare sano e alla sperimentazione di buone pratiche realizzando così nuove opportunità di integrazione per persone ad altro rischio di esclusione sociale quali sono i cittadini detenuti nelle carceri.

Gli istituti penitenziari coinvolti sono quelli di Massa Marittima e Porto Azzurro (Italia); Panevezys (Lituania); Sintra (Portogallo); Las Palmas (Spagna); Ayas/Ankara (Turchia).

Sana alimentazione, il cook book dei detenuti

Gli obiettivi specifici sono: educare a una sana alimentazione; promuovere la conoscenza di metodi di produzione e prodotti tipici locali; scoprire e apprezzare la propria cultura e quella degli altri paesi attraverso il cibo; diffondere l'idea di un consumo equo e sostenibile; educare alla cittadinanza attiva; scoprire e far emergere la creatività nei detenuti attraverso attività collegate al cibo e alle tradizioni locali; promuovere una collaborazione attiva tre persone di paesi diversi; contribuire a rendere le carceri realtà più vicine alla società promuovendo nuove politiche per l'integrazione degli ex detenuti.

Tra le attività realizzate varie interviste e incontri con persone del luogo; scrittura creativa di ricette di cucina legate al proprio paese e alla propria cultura; creazione di un logo del progetto; realizzazione di un cook book (30 ricette, 5 da ogni paese partner, cartaceo e online come esempio di cittadinanza attiva e europea); realizzazioni di manufatti in ceramica, vetro e legno.