Dopo 48 ore dall'accordo Ue-Grecia, il popolo ellenico sta mettendo a fuoco e fiamme le piazze di Atene per protestare contro il nuovo terzo programma di salvataggio, ma la tragedia greca si sta consumando anche all'interno del partito di maggioranza Syriza, con le dimissioni a raffica di 64 deputati e del viceministro delle Finanze, Nadia Valavani.

Sì del Parlamento greco all'accordo Tsipras- Juncker

Tuttavia, il parlamento greco ha approvato il piano di aiuti Tsipras-Juncker con 229 Sì contro 64 No e 6 astenuti, e secondo il Corriere della Sera la proclamazione del voto decisivo non è stata seguita da nessun applauso, ma con il partito Syriza spaccato e il popolo ellenico riversato in piazza Syntagma a protestare.

Mentre il popolo greco si sta riversando nelle piazze di Atene per il No al terzo piano di salvataggio, secondo quanto reso noto da SkyTg24, il FMI - Fondo Monetario Internazionale, ha annunciato di essere contrario al programma di salvataggio Juncker e ha definito la situazione del debito greco insostenibile.

Secondo SkyTg24, per il Fmi, l'Eurogruppo potrebbe scegliere di tagliare il debito, oppure potrebbe graziare per 30 anni il paese ellenico dalle politiche di austerity e dal rimborso del debito.

Tsipras: "Scelta di responsabilità"

Tuttavia, la maggioranza greca ha approvato l'accordo Juncker e il premier greco ha dichiarato di non essere stato mai ricattato in quelle 17 ore dell'Eurosummit, ma di aver avuto tre scelte: o il fallimento, o il piano Schaeuble per una moneta parallela, o l'accordo, e Tsipras ha sottolineato di aver fatto una "scelta di responsabilità" per aiutare il suo popolo ad avere un futuro migliore.

Ad ogni modo, il No del popolo ellenico aveva fatto sognare tutte le popolazioni degli altri Stati Membri Europei che si sono risvegliati dopo la lunga notte di gioia e di festa con un clamoroso "ci eravamo sbagliati tutti" in una sorta di allucinazione collettiva.

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