I ritmi della vita moderna sono sempre più frenetici e stressanti. E' necessario che il nostro organismo ritrovi la propria armonia. A questo scopo l'Unione Europea vuole mettere mano alla direttiva che ha introdotto, a suo tempo, l'ora legale. L'abolizione non sarà immediata, ma a partire da oggi, se il Parlamento Europeo voterà a favore si partirà con una valutazione approfondita sui pro e i contro del mantenimento di questa sovrastruttura dell'era moderna. Sta di fatto che il cambiamento d'orario che parte l'ultimo sabato di marzo fino all'ultimo sabato di ottobre incide profondamente sui, cosiddetti, ritmi circadiani del nostro corpo.

La proposta di abolizione

La volontà di cambiare sarebbe, comunque, molto diffusa. Infatti, a proporre la revisione dell'ora legale sarebbe una 'Grande Coalizione' in cui si troverebbero sia paesi del Nord Europa che del Centro ma anche dell'Est. Capofila di questa vera e propria crociata la Finlandia, con la eurodeputata verde Heidi Hautala che afferma come sia dannoso per la Salute dei cittadini europei turbare il loro orologio interno per due volte di seguito durante l'anno. E, continua, vi sarebbero decine di studi scientifici a sostegno dell'abolizione.

L'opinione degli scienziati e economisti

Nonostante quello che l'eurodeputata finlandese possa sostenere, di fatto la comunità scientifica non ha fatto mai affermazioni categoriche a favore o contro l'ora legale.

Quest'ultima era stata introdotta, a metà del secolo scorso, per favorire il risparmio energetico in un periodo di tempo dove il lavoro in fabbrica costituiva l'attività economica della maggioranza della popolazione.

D'altra parte anche oggi l'ora legale risulta essere un vantaggio per determinati settori come, ad esempio, quello turistico.

Infatti, maggiori ore di luce permettono di svolgere più attività all'aria aperta. Inoltre, sono noti i benefici fisiologici della luce solare. Questa, infatti, è indispensabile per la sintesi da parte dell'organismo della vitamina D. Quest'ultima, ad esempio, è essenziale nel rafforzamento delle ossa e, quindi, per contrastare malattie come l'osteoporosi che possono portare anche a notevoli costi sociali.

D'altra parte, il cambiamento di orario incide sul ciclo sonno - veglia. E' infatti provato come il nostro organismo impieghi circa una settimana ad assorbire gli strascichi del jat lag. E questo può causare, nel periodo di transizione, maggiori casi di insonnia, ansia e depressione. E in alcuni soggetti sarebbero stati collegati al cambiamento d'orario anche problemi cardiaci.

L'obiettivo della valutazione approfondita e della, eventuale, revisione proposta dagli eurodeputati non è obbligatoriamente l'abolizione dell'ora legale, quanto la possibilità di consentire ai singoli Stati di decidere in piena libertà se adottarla o meno