Si è tenuto il 23 aprile, in videoconferenza, il Consiglio europeo per discutere delle proposte e delle iniziative da attuare per far fronte all'emergenza sanitaria. I capi di Stato e di governo si sono accordati sul pacchetto Bei-Sure-Mes da rendere operativo entro il primo giugno.

Nel dettaglio, si prevede il ricorso al Mes (Fondo Salva-Stati) solo per spese sanitarie e "senza condizionalità"; un incremento dell'attività della Bei (Banca Europea per gli Investimenti) per sostenere le piccole e medie imprese; e infine il Sure, il finanziamento per la cassa integrazione dei Paesi membri.

Oltre a queste misure, i capi di governo hanno chiesto l'introduzione di un fondo urgente, destinato alla ripresa dell'economia: un Recovery Fund "immediato". Il progetto prevede l'istituzione di un fondo che partirebbe dall'emissione di titoli ed obbligazioni a debito comune con la "garanzia" del bilancio europeo.

Le condizioni e le modalità di utilizzo non sono state ancora stabilite. Verranno concordate dopo la presentazione di un piano finanziario sul Recovery Fund di cui si occuperà la Commissione europea di concerto con la presidente Ursula Von der Leyen.

Conte sul Recovery Fund: 'È stata una tappa importante nella storia europea'

Al termine del vertice europeo, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto in serata una conferenza stampa per informare il Paese: "È stata una tappa importante nella storia europea - ha esordito il premier - Tutti e 27 i Paesi hanno accettato, abbiamo accettato d'introdurre, per reagire a questa crisi sanitaria, economica e sociale, uno strumento innovativo, il Recovery Fund.

Sarebbe un fondo per la ripresa con titoli comuni europei che andrà a finanziare tutti i Paesi più colpiti, tra cui l'Italia".

Conte ha poi aggiunto: "L'Italia è in prima fila a chiederlo e devo dire che la nostra iniziativa con la lettera firmata dagli altri 8 Paesi è stata molto importante perché uno strumento del genere era assolutamente impensabile fino adesso".

Infine il Capo del Governo ha spiegato che si tratta di "un nuovo strumento che si aggiungerà a quelli già varati e che renderà la risposta europea molto più solida, molto più coordinata e molto più efficace".

Francia e Spagna favorevoli al Recovery Fund

I leader europei hanno dato mandato alla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, di preparare e avanzare una proposta sul Recovery Fund entro maggio.

Il piano esecutivo dovrebbe comprendere diversi strumenti finanziari destinati all'integrazione pluriennale del bilancio europeo: verrebbero attivati circa 2.000 miliardi di euro, utili al rilancio dell'economia colpita dalla crisi.

In un secondo momento, i Paesi membri dovranno confrontarsi sui tempi, sulla portata del fondo e sulle modalità di finanziamento. Fino a questo momento, su molti di questi punti i vari leader sono piuttosto in disaccordo. Conte ritiene che il fondo debba basarsi su uno stanziamento da 1.500 miliardi di euro e: "Fornire prestiti a fondo perduto ai Paesi membri".

Sulla stessa lunghezza d'onda il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, il quale ha chiarito: "Servono trasferimenti di risorse verso i Paesi Ue colpiti da questa crisi, non dei prestiti".

Anche la Spagna si è sostanzialmente espressa sulle medesime posizioni di Italia e Francia, mentre i Paesi nordici avrebbero ancora dei dubbi: Germania, Olanda, Svezia e Austria ne avrebbero chiesto la restituzione su prestito.

La Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, si è detta convinta che: "Lo strumento giusto per la ripresa sia il Bilancio europeo 2021-27 chiaramente collegato al Recovery Fund".

Sull'esito del vertice, il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri si è espresso in questi termini su Twitter: "Un successo per l'Italia e per i Paesi che hanno insistito per questa soluzione".