Ecco una panoramica sugli assegni familiari 2014 Inps per figli a carico di pensionati e coltivatori, con i requisiti per richiederli, gli importi e le informazioni utili su come fare domanda per ottenerli.
Assegni familiari 2014 INPS per figli a carico: i requisiti
I requisiti per gli assegni familiari INPS del 2014 per figli a carico sono molteplici. Anzitutto sono destinati a coltivatori diretti, coloni, mezzadri, pensionati con gestione speciale da lavoro autonomo (per esempio i commercianti, gli artigiani e gli agricoltori). Gli assegni familiari vengono erogati per ogni vivente a carico, pertanto possono essere richiesti gli assegni INPS per figli a carico, fratelli, nipoti, coniugi, genitori o nonni (ma solo da piccoli coltivatori diretti) e anche conviventi sotto i 18 anni (apprendisti o studenti, studenti universitari fino a 26 anni, soggetti non abili al lavoro di qualunque età).
Tra i requisiti per gli assegni familiari 2014 INPS per pensionati e coltivatori abbiamo anche il rientrare entro la fascia di reddito stabilita dall'INPS per l'annualità. Si deve tener conto che "se la richiesta di assegni familiari riguarda periodi compresi nel 1° semestre [...] i redditi da dichiarare sono quelli conseguiti 2 anni prima, mentre, se i periodi sono compresi nel 2° semestre [...] i redditi da dichiarare sono quelli conseguiti nell'anno immediatamente precedente". Per tutti i dettagli su questo punto rimandiamo al sito INPS.
Gli assegni familiari 2014 per figli a carico o altri soggetti a carico hanno un valore di 8,18 euro mensili per coltivatori diretti, mezzadri e coloni e di 10,21 euro mensili per i pensionati (sempre per ogni soggetto a carico).
Assegni familiari 2014 INPS per pensionati e coltivatori: come fare domanda
La domanda per gli assegni familiari INPS va fatta online attraverso il servizio del sito INPS denominato "Invio Online di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito", telefonando al contact center dell'ente o rivolgendosi ai patronati che faranno uso delle modalità telematiche per l'invio della richiesta. Precisiamo, per concludere, che le domande presentate in ritardo danno diritto ad arretrati per un massimo di 5 anni.