Il Documento di Economia e Finanze, il DEF ha avuto l’ok del Consiglio dei Ministri e si appresta ad iniziate il tour parlamentare delle Camere, per la sua definitiva entrata in vigore. Si tratta del secondo atto di Governo come importanza, dietro la Legge di Bilancio. È quel documento che indica le linee economiche dei prossimi anni e che risponde alle indicazioni ricevute da Bruxelles. Tra i vari punti trattati nel DEF è entrato anche il fenomeno della povertà e le misure di aiuto alle famiglie in difficoltà e vessate dalla forte crisi di questi ultimi anni.
Il reddito di inclusione sociale, la misura più importante per la lotta alla crescente povertà, viene confermato.
Un sostegno alle famiglie in difficoltà
Non siamo ancora al reddito minimo o di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle e da altri gruppi di minoranza in Parlamento, ma il Reddito di Inclusione Sociale sembra un primo passo verso la creazione di una fonte di reddito per i più disagiati. Si tratta di un assegno da 480 euro a famiglia che secondo i numeri del Governo, dovrebbe finire nelle tasche di 1,8 milioni di persone. Sono 1,18 miliardi i soldi stanziati per questa misura per l’anno 2017, cifre confermate dalla bozza del Documento di Economia e Finanze appena licenziato dal Consiglio dei Ministri.
Nel 2018 la cifra stanziata salirà ulteriormente, arrivando a 1,70 miliardi. La nascita di questo nuovo istituto, cancellerà il SIA, attivo dallo scorso settembre, ampliando di molto la platea degli aventi diritto che nello specifico, con il Sostegno all’Inclusione Attiva, si fermava a poco più di 300 mila soggetti.
Il sussidio nel dettaglio
Nell’attesa che con i decreti attuativi si capisca meglio la modalità di presentazione delle domande, i reali beneficiari e tutte le altre informazioni operative, il SIA resta in vigore e potrà continuare ad essere richiesto ed erogato. Dal Ministero del Lavoro fanno sapere che la platea dei beneficiari sarà, come sempre, quella delle famiglie con figli minori, con disabili nel nucleo familiare o con donne in gravidanza.
Un occhio di riguardo anche per gli over 55, disoccupati ed ormai, per evidenti limiti anagrafici, fuori dal mondo del lavoro. Il meccanismo di valutazione dello stato di disagio sarà sempre l’ISEE, con limiti reddituali e patrimoniali che saranno meglio definiti in sede di decreti attuativi. Il contributo erogato dovrebbe essere pari ad 80 euro a componente il nucleo familiare, con 400 euro di incentivo massimo erogabile, da innalzare a 480 nei casi di famiglie con madri single e con 4 figli a carico. Il Governo cerca di riordinare le prestazioni assistenziali al di là del concedere solo una forma di sostentamento per le famiglie. Le condizioni di disagio, come spiegato dal Governo vanno oltre la sola condizione economica di una famiglia, perché esistono disagi sociali, di relazione o educativi.
La misura sarà un modo per cercare di riportare le famiglie ed i soggetti disagiati ad una situazione di autonomia. La misura sarà aperta anche a cittadini comunitari o stranieri residenti di lungo corso in Italia.