La domanda di sospensione mutuo, prevista dal Decreto Cura Italia emanato per attenuare gli effetti della crisi economica su lavoratori ed imprese, è effettuabile anche se si è in ritardo col pagamento delle rate purché questo non superi i 90 giorni in tutto. A chiarirlo il sottosegretario al ministero dell’Economia Alessio Villarosa, che tramite le colonne de Il Sole 24 Ore, ha messo a disposizione della cittadinanza un vademecum completo di domande e risposte sul tema.

Il valore dell'immobile non deve superare i 250mila euro

La domanda di sospensione mutuo per marzo 2020 - che può essere approvata sino ad un massimo di 18 mesi e riferita solo alle prime case - è presentabile solo perché inserita fra le misure del Cura Italia.

La richiesta è ad ogni modo trasmissibile e accoglibile solo e soltanto previa l'esistenza di determinate tipologie di contingenze che impattino negativamente sul reddito del nucleo familiare, su tutte l'estinzione del rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato e l'estinzione dei rapporti di lavoro parasubordinato o di rappresentanza commerciale o di agenzia. Il valore dell'immobile cui la richiesta si riferisce non deve però superare i 250 mila euro mentre l'ISEE non deve varcare la soglia dei 30 mila euro.

Possono accedere alla domanda di sospensione del mutuo anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti che siano però in grado di documentare, in un periodo di tre mesi successivo al 21 febbraio 2020, un decremento di almeno il 33% del fatturato degli ultimi 3 mesi del 2019 causato ovviamente da una riduzione del carico di lavoro o delle commesse conseguente all'emergenza coronavirus.

Sospensione mutuo e bonus 600 euro lavoratori autonomi e partita Iva

L'emergenza coronavirus è certamente e ineluttabilmente sanitaria, ma reca con se anche una faccia della medaglia diversa e molto pericolosa, quella della crisi economica. Impegnato ad emanare continue restrizioni sulle libertà dei cittadini che possano servire a fermare il propagarsi del contagio, le autorità governative guidate da Conte hanno dunque emanato un decreto, il Cura Italia, proprio per occuparsi anche del frangente economico della vicenda.

La domanda di sospensione del mutuo si accompagna così ad altri provvedimenti assunti a sostegno dei lavoratori, in primis gli autonomi e i possessori di Partita Iva che per il mese di marzo potrebbero ricevere un bonus una tantum di 600 euro.

A giorni, presumibilmente entro la fine della settimana, l'Inps rilascerà la circolare esplicativa contenente tutte le informazioni per presentare domanda: quel che è certo al momento è che la domanda dovrà essere eseguita dal sito Inps e che per inoltrarla servirà il pin dispositivo.

Lo stesso istituto di previdenza ha già chiarito con una nota che non ci sarà nessun click day: la domanda sarà aperta e accessibile a tutti.

Bollettino Coronavirus, dalla Lombardia un lieve miglioramento

Prosegue intanto l'emergenza sanitaria con gli ultimi numeri forniti ieri dal Dipartimento della Protezione Civile ad offrire un piccolo spiraglio di luce: ad oggi - in attesa che alle 18 di stasera la Protezione Civile dirami il bollettino odierno - sono 50.418 i positivi, i decessi sono saliti di 601 a quota 6.077 mentre i pazienti guariti hanno toccato quota 7.432. I nuovi positivi sono 4.789 contro i 5.560 dell'ultima rilevazione, evidente dunque una curva epidemiologica in leggero calo rispetto a 24 ore prima: "Prendiamo atto che le misure funzionano ma è decisamente troppo presto per parlare di calo" ha chiosato al riguardo il responsabile dell'Iss Silvio Brusaferro.

Miglioramenti importanti si sono notati specialmente in Lombardia, dove si è toccato quota 28.761 positivi a fronte di 1.555 nuovi infetti. Se rapportato a quello dei giorni precedenti il dato appare in ribasso: il 22 marzo l'incremento era stato di 1.691 casi mentre sabato 21 si era toccata quota 3.200: "Quella di oggi è forse la giornata migliore di un mese pessimo" ha commentato al riguardo l’assessore al Welfare Giulio Gallera. La Lombardia e tutta Italia necessitano di prendere fiato, la speranza è che come ricordato negli scorsi giorni anche dalla virologa Ilaria Capua il virus attenui presto la forza del proprio operato. "In questo modo non servirebbe nemmeno un vaccino" ha chiosato al riguardo la nota dottoressa.